middlemarch

Taci, Walter!


Il telegiornale, l’ho già detto, lo ascolto sempre con un orecchio solo,  di solito mentre preparo la cena. Non tanto per la cronica mancanza di tempo o di personale di servizio – benchè anche quello incida – ma proprio per scelta filosofica. Mi aiuta a mantenermi calma. Contrappongo la potenza empirica della vita quotidiana che si concretizza in azioni del tipo cucinare du’ spaghi, al vuoto siderale della parole della politica e alla pochezza di civiltà minimale di facce bovine che associo all’aggettivo ‘onorevole’ con una certa forzatura semantica. Mi fanno sempre pensare al sinodo di vescovi che discettava del sesso degli angeli  spizzicando datteri e uva, mentre sotto le loro finestre Costantinopoli e l’Impero d’Oriente cadevano sotto i colpi dell’esercito arabo. Ma di che cacchio parlate, santoddio? Non lo vedete che la vita è altrove, poveri pisquani?E insomma mentre scolavo le linguine, ho visto di striscio inquadrare Weltroni. Ho capito che stava passando un brutto quarto d’ora nel tentativo disperato di giustificare le ragioni che dovrebbero motivare la compresenza in analoga compagine di personaggi un filino agli antipodi, tipo Binetti/Bonino. Soggetti politici che hanno due cose in comune: l’appartenenza di genere sessuale, e l’iniziale del cognome. Punto. Insomma la frase che ho udito suonava pressappoco così:…la dignità della persona, un concetto di matrice cattolica declinato laicamenteIo magari sono una che si spaventa con poco. Ma non so bene perchè ho sentito un brivido corrermi lungo la schiena. Non per altro. E’ che i cattolici da sempre masticano tanto di latino e di declinazioni. E quando di tua volontà gli infili un’idea tra le fauci, sta’ tranquillo che poi non lo lasciano declinare più a nessuno.