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Cose che succedono in famiglia


Pranzo di Pasqua. Gradevole contesto familiare, cibo buono, tempo incerto. Di fronte al caffè, in salotto, mia cognata racconta ridendo di avere sognato mio marito insieme a un’amante, e di essersi svegliata preoccupatissima per me e per il nostro matrimonio, al punto da sentire la necessità di chiamarlo il giorno dopo per accertarsi di non aver avuto una di quelle cosette premonitrici che a volte capitano. Ci ridiamo su, e alla fine della discussione la cugina Giulia, simpatica ragazza, posa su di noi una sguardo materno e affettuoso e conclude: un’amante mi sembra davvero inverosimile. Si vede che siete in tale armonia…Non ho infierito perchè a Pasqua in famiglia è opportuno darsi un tono. Ma lo faccio con voi. Apriamo un nuovo capitolo sul tema ‘normalità’. L’assunto è il seguente: perché una coppia in buona armonia per essere tale presuppone esclusivamente un’attività sessuale monodirezionale? Perché due persone che si amano come io e mio marito incondizionatamente ci amiamo, non possono essere attratti da altre creature senza con ciò decretare l’inizio dell’agonia della loro relazione? Perché continuiamo tutti a raccontarci questa assurda cazzata, che non ha alcun fondamento genetico o biologico, ma che di sicuro piace molto al papa? Perché insistiamo spacciando per naturale e psicologicamente congruo un atteggiamento che è culturale e di cui per inciso non è mai stata dimostrata l’utilità pratica a nessun fine, meno che mai a quello della felicità coniugale?Perché due persone che si amano possono andare a cena fuori, in gita, a giocare a calcetto, a vedere un film, a sentire un concerto, ma non a letto con altri? Perché abbiamo il pessimo gusto di prediligere la fedeltà dei corpi piuttosto che quella dello spirito, della presenza al tuo fianco, del supporto morale, dell’affetto, della costanza, e della tenerezza? Perché troviamo del tutto normale condividere socialmente quasi tutte le esperienze – e anzi alla condivisione attribuiamo un valore spesso altamente morale – tranne quelle connesse con il sesso? Una coppia che non ha contatti umani con l’esterno – quei soggettini del genere Rosa e Olindo – ci fanno paura vero? Anche quando non arrivano a quegli estremi di violenza, le monadi coniugate incutono sempre un certo timore. Si intuisce che la chiusura, l’ossessione negativa dello scambio hanno qualcosa di patologico. La purezza è un concetto positivo solo il termini religiosi e culturali. Sotto il profilo biologico, genetico, etnografico e antropologico ciò che è puro è per definizione sterile. La ricchezza, la crescita, la potenza, l’evoluzione sono tutte figlie della contaminazione.  E allora perché il sesso deve fare eccezione santoddio? Perché deve farci ancora tanta paura? E il primo che mi risponde: ehhh, ma vuoi mettere il rischio? Se te ne vai a scopare in giro come fai a sapere che non ti innamorerai? lo caccio dal Circolo. Puoi scopare o vivere bendato, puoi evirarti o farti legare le tube, oppure infilarti in tutti i letti che ti capitano a tiro. Puoi esercitare la fedeltà a oltranza o portarti a letto chiunque ti sorrida. Puoi cedere, resistere, farlo random o ripetutamente, ogni volta che capita o solo quando vale la pena. Le puoi provare tutte, se ti va. E il contrario di tutte. Ma dal rischio di smettere di amare la persona che ami, dal rischio che la persona che ami smetta di amarti, non troverai mai niente che possa cautelarti davvero. E' la vita. Non puoi viverla col preservativo.