middlemarch

Generazione di sconvolti


Io lavoro in una biblioteca universitaria, quel genere di posto che ormai della biblioteca ha solo il nome. Le risorse sono quasi esclusivamente in elettronico, i cataloghi sono tutti consultabili online, e con una certa logica coerenza gli studenti trovano del tutto normale entrare col cellulare acceso e in funzione. Bisogna vedere con quali allibite espressioni ti squadrano quando li interrompi nel corso di una conversazione in mezzo alla sala lettura dicendogli che lo devono tenere spento! Oppure, quando questo esula dal raggio delle eventualità che sono in grado di concepire, che almeno lo tengano in vibracall e se suona vadano a parlare in terrazza. C’è una tipa che vedo sempre fissa su uno dei terminali del ballatoio. Bruna, magra,  sui 25, sarei ingenerosa se dicessi brutta ma di sicuro non il genere gnocca. Siccome faccio spesso avanti e indietro, non è raro che mi cada l’occhio sui monitor dei ragazzi. Lei L’ho sempre vista girare su siti tipo Facebook. Un giorno di gnagna, a biblioteca quasi deserta in piena vigilia della chiusura pasquale, i nostri sguardi si sono incrociati, e abbiamo cominciato a parlare. Mi ha detto subito con grande candore cosa fa, senza girarci intorno. Con queste parole: cerco marito.Cerca marito. A 25 anni. Su Facebook. Vabbè. Sono scelte. Le ho fatto qualche altra domanda, così, per capire meglio. Mi ha spiegato le sue strategie, mi ha detto che è difficile trovare gente che voglia fare sul serio, che gli unici disposti a impegnarsi sono gli extracomunitari. Loro sul matrimonio non si tirano indietro, anzi. Certo, qualche dubbio sul secondo fine che si propongono può venire – in quale misura desiderino una moglie devota, e quanto invece siano arrapati dalla possibilità di entrare in Italia senza troppa fatica, e legalmente. A lei i dubbi vengono di sicuro, infatti non li prende nemmeno in considerazione, anche quando le piacciono.Le ho chiesto: ma non sarai un po’ giovane per un marito? Questa è la frase che ho pronunciato. In realtà dentro di me il concetto si articolava in termini un po’ più coloriti – del resto è noto che io sono una perversa istigatrice alla più scostumata immoralità, specie sul versante sessuale. Ma porca paletta a 25 anni vuoi un marito? Ma divertiti un po’, no? Guardarti intorno, sperimenta, conosci cose e persone, alimenta tutti quei prerequisiti che diventano essenziali quando poi arriva l’età in cui devi cominciare a scegliere. E scegliere presuppone un giro d’orizzonte sulle possibili alternative, altrimenti che scelta è? No, mi ha risposto lei con una certa rassegnata determinazione. Non mi interessa. Io cerco persone che fanno sul serio.Mi ha fatto pensare. Un po’ inquietato, anche. So che è improprio fare inferenza statistica su un campione così piccolo come quest'unica tizia bruna di cui non conosco neanche il nome. Magari non è rappresentativa della popolazione di provenienza. Però che cazzo, ragazzi. E’ proprio vero che devi arrivare a quarant’anni per imparare a goderti la vita.