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Sant'Erasmus facci il miracolo


In pausa pranzo sono andata a fare un altro esame. La cosa, di per sé, è già bellissima. Faccio esami nei buchi che le mie intense giornate mi concedono. Due piccioni con una fava: elevo il mio indice culturale e al contempo dimagrisco. Mettetemi davanti agli occhi uno che si azzardi a dire che quella tra spirito e materia è una dicotomia insanabile, che me lo sbrano vivo.La  provina di inglese. Quella che in ottemperanza ai regolamenti europei ormai devi fare ovunque, altrimenti non sei up to date e soprattutto al di fuori dei confini nazionali il tuo titolo non vale un tubo. In effetti devo dire che, abituata ai concorsi pubblici dove il livello che viene richiesto è imbarazzante sia per chi chiede che per chi risponde, mi aspettavo la solita patetica sceneggiata anche qui. Onestamente non lo era. Nulla per cui sia necessario un Proficiency d’accatto, ma insomma era qualcosa che andava oltre i confini del cat is on the table. C’era da inserire qualche arcana congiunzione di fronte a cui ho visto diversi ragazzini impallidire: nonethless, morever, beside.Sarebbe stata comunque fattibile. O almeno così credevo. Non fosse stato per quello che è successo all’inizio e che mi ha dato la misura del baratro.Anche questa era una prova al computer. Per far partire il programma il docente ti detta una login - a cui aggiungi la tua matricola - e la password. Gli esami da noi sono spesso così, cominciano con un docente che ti dice login e password. Però la password di norma è in italiano, non in inglese. Stavolta invece, trattandosi di prova congruente, l’insegnante ne ha scelta una nella sua lingua madre invece che nella nostra. E con la consueta, demoniaca malizia degli inglesi, ha optato per pencil. Che non è proprio inglese shakesperiano, né la parola che trovi più frequentemente citata nel Beowulf, vero? Malgrado questo, oh, dovete vedere che è successo! Si è scatenato l’inferno in quell’aula.Pensil? Pansil? Pancil? Come si scrive pensil? Oh, non mi parte il programma! A te è partito? Oddio professoressa per favore, mi passa il tempo, è scattato il contatore, il programma non si apre!I risultati escono venerdì. Eravamo trenta. Magari vi faccio sapere quanti sono quelli abili e arruolati, così, per farci un’idea. Però un certo amaro disincanto è difficile da evitare.