middlemarch

Troppo anche per lui


Ne parlo spesso male, vero? Anzi, malissimo.Il bavarese di piazza san pietro non è in cima alla lista delle mie preferenze, e del resto nessuno di quelli che l’hanno preceduto nell’incarico ha mai suscitato in me particolari vampate di entusiasmo.Però devo dire che oggi sono rimasta colpita. Avrete seguito i conturbanti contorni dell’affaire, immagino. Silvio non può fare la comunione, e questo lo disturba. E Silvio è fatto così: quando una cosa lo disturba, si rivolge acchididovere. Per dire: se ha un processo pendente nel corso del quale potrebbe essere chiamato a rispondere di certe cosucce poco trasparenti e comunque del tutto personali, non la mette giù dura. No. Lui scrive al presidente della Camera e risolve la cosa buttandola in caciara. Perché non c’è niente come dare una questione rilevante per le sorti del paese in pasto ai nostri parlamentari per buttarla in caciara. Del resto loro sono fatti così. So’ ragazzi.Stavolta però gli è andata male, forse perché Ratzinger ha uno spessore politico superiore a quello di Schifani. E insomma gli ha risposto picche. I divorziati sono peccatori, eccheccacchio. I divorziati si accontentino del desiderio di comunicarsi cui non può seguire l’empirica concretizzazione. E soprattutto - e questo lo ha ribadito Casini che ha il dentino avvelentato sebbene si noti pochissimo, anche in virtù del fatto che non se lo caga più nessuno – perché le leggi della Chiesa le fa il papa, non Berlusconi.Insomma, il pontefice e i suoi scherani hanno ribadito un’elementare verità: le necessità della Chiesa e quelle del secolo sono due universi tangenti che non si incontrano mai e che non hanno niente a che spartire.Io sono d’accordo, figurarsi, d’accordissimo. Quello che mi deprime davvero è dover prendere atto che vivo in un paese che si riduce a prendere lezioni di laicità dal papa. Lo sentite questo frastuono all'orizzonte? Non è un temporale. E' Voltaire. Che si rivolta nella tomba.