middlemarch

Oggi siamo tutti un po' turchi


Vederne di partite così. Vederne di squadre di seconda categoria, decimate nei ranghi dei titolari, buttarsi a corpo morto sul pallone come se si divertissero a giocare.Vederne ancora di tutto questo cuore, di questo tracimante entusiasmo, di questa calcio vibrante. Vederne di squadre che giocano la semifinale di un europeo con l’aggressività picaresca dei 300 alle Termopili – un manipolo di sfrontati contro il gigantesco Esercito Persiano del calcio tedesco - sbattendosene altamente di tutti quei patetici tatticismi, di quei bizantinismi calcistici, di quelle smorfie e quei toraci palestrati che sono l’unica cosa ormai che ti mostrano nazionali ben più titolate della loro.A me i turchi, come popolo, non sono esageratamente simpatici. Hanno i loro difettucci, come tutti del resto. Ma oggi mi dispiace davvero. Il dio del calcio ieri s’è fatto una dormita, oppure latitava per chissà quale ragione. Fosse stato sveglio, l’avesse guardata anche lui la partita, non ci sarebbe stata storia. Il vincitore morale sgabettava per quel campo vestito di rosso.