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Ci mancherebbe


Luca Caveri, ex presidente della Val d’Aosta, accusato di essere un omossessuale tramite lettere anonime indirizzate a tutti i proconsoli della regione, s’è difeso così:E diciamolo. E spieghiamolo. Sono un gran figaiolo. Non vorrei però offendere la sensibilità di mia moglie.Ma per carità. E quando mai. E non lo dico certo per i contenuti.  Lo sanno anche i sassi che io non brandisco rosari in difesa della fedeltà coniugale a oltranza. Però c’è modo e modo di dirlo. Gran figaiolo lo trovo un po’ lacunoso, specie sotto il profilo della finezza. Tanto più che non t’hanno accusato di niente di male, non c’è mica bisogno di difendersi come fosse un reato. Non lo è, ontologicamente. Non lo è sul serio, non perché depenalizzato tra la III e la IV legislatura Berlusconi.La cosa che mi preme però è un’altra. Qualcuno dovrebbe preoccuparsi di raccogliere un florilegio di tutte queste belle notiziole. Mettiamoci per esempio anche quella di ieri, quella del ragazzo omosessuale che dopo la visita di leva s'è visto togliere la patente per 5 anni.Poi facciamo un bel faldone e lo spediamo all’Amara Carfagna. Era lei a dire che non c’era alcun bisogno di patrocini dello Stato al Gay Pride perché gli omosessuali non sono discriminati dalla legge, no?