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Refugium peccatorum


Il centro estetico Maire Claire chiude per tutto il mese di agosto. Loro. Non io. Io ero dispostissima a farmi martirizzare anche con le caldane. Loro invece hanno deciso di andare in vacanza.La settimana scorsa l’addetta più giovane – quella che fa la parte del poliziotto cattivo, la stessa che mi inchiodò alle mie responsabilità quando presi 3 etti – ha tentato di assumere psicologicamente il controllo della mia mente nel timore che un mese senza vigilanza potesse essere la scusa per i più sfrenati eccessi alimentari.Mi ha guardata con quella sua occhiata speciale da sotto gli occhiali in bilico sulla punta del naso, e mi ha detto: mi raccomando. Pensa solo a questo: qualsiasi cosa imprevista dovesse capitarti di mangiare, per quanto apparentemente innocua come magari un gelato, ti si piazzerà sulle cosce. Da cui rimuoverla ti costerà lacrime, sudore e sangue.Credevo che questo genere di ragionamenti ormai fosse prerogativa solo di alcune categorie protette, tipo le mamme ebree, o i padri gesuiti. Mi sbagliavo invece. L’ossessione del peccato, e la minaccia del senso di colpa tirano sempre alla grande.Che poi, non ce l’avesse insegnato Freud, ma l’ha fatto, purtroppo! E da più di un secolo! Tu di’ a qualcuno che non deve per nessuna ragione pensare a una cosa. E sta’ tranquillo che da quel momento in poi non riuscirà a fare niente altro che concentrarsi ossessivamente su quella.