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Parlami di te bella signora


Oggi ho qualche motivo personale per essere triste. In generale, quel che mi strattona più direttamente verso la malinconia è l’impotenza. Sapere che c’è qualcuno a cui vuoi bene per cui puoi fare poco o niente. Se c’è una cosa buona in questi piccoli episodi, è che rendono meglio di tante parole l’idea dell’universo olografico.Sapete come funzionano le cose a livello subatomico? Io lo so, lo so all’incirca, in termini un po’ approssimativi, perché in fisica non sono mai stata un drago. Però da come l’ho sentito descrivere la caratteristica saliente è questa: niente comincia, niente finisce, tutto è collegato. Gli elettroni di ogni atomo di carbonio di ogni realtà organica o inorganica nell’universo sono collegati tra loro in un infinito non- locale che ignora il concetto di distanza e di separazione.  Quando sei malinconico perché qualcuno è triste, lo capisci benissimo che non c’è separazione. Te lo senti a livello epidermico. Sperimenti la fisica in maniera empirica, diciamo.  Ho cercato un’immagine efficace di tristezza. Ho trovato quella che è in testa al post. E’ una signora che approssimativamente mi somiglia. Per caso ho cominciato a leggere l’articolo di cui quell’immagine era l’illustrazione principale. Si sostiene che la tristezza non è necessariamente un male, e soprattutto è cosa ben diversa dalla depressione.C’è un paragrafo divertentissimo in cui un eminente pischiatra ha la pretesa che i suoi studenti sappiano distinguere i-ne-qui-vo-ca-bil-men-te fra tristezza e depressione, altrimenti li boccia. Capirai, devono essere un fenomeno le sue sessioni. Magari si trascina dietro i pazienti in condizioni peggiori e li fa esaminare durante l’orale. Chissà come si tirano su di morale quelli depressi davvero a passare una giornata a farsi inquisire da sminchiatelli di vent’anni con l’ansia del 30. O forse si esercita lui davanti allo specchio a fare le faccine, e poi all’esame all’improvviso assume un’espressione cupa e domanda a bruciapelo: allora, come mi vede, triste o depresso?Sia come sia, alla fine la cosa mi ha fatto ridere, e in qualche modo strano la chimica del mio umore è andata in risalita. Perché poi abbiamo quest’assurda pretesa che i sentimenti siano realtà eteree ed impalpabili svincolati da qualsiasi retroterra biochimico? Non è mica così. E’ questo poi il segreto dell’unità corpo-mente. Per ogni pensiero, per ogni riflesso emotivo, il tuo corpo produce ormoni complementari. E viceversa. Per cui ricordatevelo la prossima volta che siete tristi, e non me ne frega niente se può sembrare una chiosa buonista. In generale, c’è una soluzione per tutto. Se poi avete la fortuna di poter dire che l’amore è il vostro movente principale, lasciatelo lavorare. Vi cambierà l’umore, vi cambierà le prospettive, vi offrirà delle opportunità. E vi mostrerà delle soluzioni lì dover non avreste immaginato di trovarne.