middlemarch

Grazie Roland


Nella vita mi è capitato di studiare seriamente due cose. Oddio, seriamente... Da parte mia le buone intenzioni c'erano tutte, poi vorrei vedere voi a confrontarvi con l'accademia italiana due volte di seguito. In linea di principio non è una cosa che spinga a perseguire la serietà come obiettivo esistenziale. Poche cose al mondo sono altrettanto pateticamente poco serie e al tempo stesso incapaci di scendere dal proprio scranno coperto di ermellino persi nella contemplazione autreferenziale del proprio accademico ombelico.Comunque, lasciamo perdere. Due cose dicevo: prima storia e letteratura. Poi psicologia. E fino ad oggi non c'è stata una sola occasione in cui non mi sia capitato di pensare che leggere chessò, Victor Hugo per dire, non sia cinquecento volte più utile ai fini della comprensione della natura umana, di quanto non riesca a essere al suo meglio un qualsiasi medio esame di psicologia.E proprio oggi, in un testo d'esame - e di psicologia! Una volta tanto mi è stato utile a qualcosa! - ho trovato questa cosa di Barthes. E mi ha fatto piacere. Perchè è sempre gratificante scoprire che le tue opinioni coincidono con quelle di uno veramente forte. Stimola l'autostima.C'è un immenso campo di inter-soggettività dei corpi che non può essere raggiunto dalla scienza. Di questo mondo della fragilità del corpo umano può rendere conto solo la letteratura.Diciamolo.