middlemarch

Pagliuzze & travi


Comunque, dannati criticoni acidi, rilevo per l’ennesima volta che siete tutti accaniti come squali al primo apparire dell’ombra di un refuso e non vi fate mai pregare quando si tratta di aprire la stagione di caccia grossa contro un ‘d’ di troppo. Basta un  minimo sentore e siete pronti a partire all’alba in divisa da bracconieri coi cani da muta che vi latrano intorno! E quando invece sparo una cazzata seria, un’imprecisione peciona che hai voglia a lavorare di fantasia, non la puoi in nessun caso attribuire alle insidie della tastiera, d’improvviso vi fate muti e rispettosi come i devoti della processione di Santa Rosalia!Ieri ho alluso al premio nobel vinto da Matilde Serao. Che col cavolo l’ha vinto. Fortuna che per queste cose ho un animus da umile ancella della filologia (ancella dei contenuti, non delle forme, dannati materialisti) e ho dato seguito allo scrupolo che mi ha spinto a controllare. M’ero confusa. Fu la Deledda a soffiarle la candidatura per l’Italia e poi a vincerlo, non la Serao.E’ già la seconda volta che vi sfugge una cosa davvero grave. Posso sperare per il futuro da parte vostra in un po’ più di attenzione mirata?