middlemarch

Post N° 252


Dichiarazione di intenti lievemente più ambiziosaVa bene, basta. Mi arrendo. Cedo. Lo faccio. Avevo giurato che non ci sarei cascata, che l’abuso del costrutto di amicizia che si pratica su questa piattaforma non avrebbe mai e poi mai avuto il mio consenso. Ma la verità è che non ce la faccio più. In questo caso poi, a pensarci bene, il peccato mi sembra di ordine veniale. In fondo è solo un aggettivo, una coccarda descrittiva e leggera come una ballerina, priva delle implicazioni di grave responsabilità che avrebbe se fosse usato in funzione di sostantivo. Blog amici. Che sarà mai. E poi è possibile farla tanto lunga per qualsiasi cosa?Oltretutto è comodo. E’ vero che i blog che mi piacciono ce li ho nei bookmark da parecchio, ma è anche vero che i bookmark non sono esportabili. Se sono sul portatile ti mancano al lavoro, se ti sei ricordata di registrarli al lavoro, te li sei dimenticata sul fisso. Per cui adesso comincio a raccogliere i miei blog amici, e piantiamola una buona volta con tutte queste querimonie del cazzo da Druida della Correttezza del Verbo.Perché ve lo devo dire. Io sono il genere di persona che è capace di vedere il bicchiere mezzo vuoto a 5 chilometri di distanza, e se è in vena può scriverci sopra un pamphlet argomentando dettagliatamente il perché e il percome di ogni riflesso. Ma per scelta di vita, ho orrore di quelli che del bicchiere mezzo vuoto si innamorano e se lo tengono sul comodino come se non esistesse altro e soprattutto come se fosse l’unica cosa che vale la pena sorbirsi. I bicchieri mezzi pieni ci sono. E ci sono persone che mi mettono allegria o che mi confortano. Svariati di loro sono bloggers. Il fatto che la rete sia piena di blog di merda non è un buon motivo per fare di ogni erba un fascio come mondine schizofreniche.Adesso comincio. Qualcuno me lo dimentico di sicuro perché sono piuttosto suonata. Ma conto di recuperare senz’altro nei prossimi giorni.