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Piccoli piaceri


Quando mi sveglio da certe dormite bibliche e terapeutiche, ho sempre fame. Più che fame è voglia di qualcosa di buono. Siccome cerco di praticare un’alimentazione salutista, a casa mia si trova quasi solo cibo sano. Quando invece sento nascere il desiderio di praticare dell’immoralità alimentare, esco e vado a fare le mie porcherie fuori casa, perché dentro non ne resti traccia neppure nel secchio della spazzatura. In pratica è la versione invertita di un noto adagio moralista: virtù private, pubblici vizi. Perché io sono una che vive a volto scoperto.Però con questo tempo miserando e umido non c’è molto margine per un’escursione finalizzata ai piaceri della gola. Allora ripiego su quello che trovo. E non mi va male. In frigo c’è uno yogurt Muller mela e kiwi. Lo apro con voluttà. Lecco la cartina di stagnola, una libidine. Avete notato che la stagnola dei Muller è afrodisiaca? Perché i Muller sono talmente grassi che metà del contenuto si attacca alla stagnola, ce n’è uno strato spesso due centimetri. Quando ci passi la lingua è come arare un campo di yogurt, lasci dei solchi. A me dà una soddisfazione quasi sessuale.Poi mi mangio lo yogurt, quello che resta nel vasetto. Si e no la metà. E alla fine non posso fare a meno di domandarmi: ma davvero c’è gente che per sfuggire all’infelicità si droga?