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Il maestro di Vigevano in Sicilia


Oggi ho visto Schifani in una scuola elementare di Noto officiare per gli alunni  il rito dei sacri misteri della democrazia, e subito dopo firmare un autografo sul diario di uno dei poveri sventurati. Gesto che, per quel che ne so, potrebbe poi aver reiterato anche su quello dei compagni, sebbene non ne sia certa. La telecamera del tiggìuno si è fermata al primo.Lì per lì, io che sono un’esegeta della microstoria e della funzione dei piccoli gesti, ho sussultato di vergogna e di imbarazzo. Sarà normale per quest’uomo, mi sono detta, il rappresentate della seconda carica istituzionale dello Stato, recarsi in un luogo pubblico votato all’insegnamento a incarnare lo Spirito delle Legge, e contestualmente fare un gesto che è l’apoteosi del più bieco culto della personalità? E mi sono risposta: devo essere l’unica imbecille a rompere ancora le palle per una simile contraddizione in una repubblica così talebanamente televisiva come la nostra. Così pacificata, ho finito in serena letizia la mia zuppa di ortaggi.