middlemarch

Squadrone riservisti


A me di fare carriera non  me ne è mai fregata una mazza. Non perchè non sia ambiziosa, perchè lo sono, e molto, ma perchè non ho mai sentito il bisogno di assumere un ruolo professionale o incassare una certa cifra mensile per farmi un'idea approssimativa del mio valore.E' la ragione per cui tendo a trascurare certi eventi tipo gli avanzamenti interni. Da noi funziona così. Ce ne sono di due tipi. Per concorso e per anzianità e titoli. L'altro mese ne è uscito uno del secondo tipo, che avrei gradito ignorare, ma il mio capo ha cominciato a farmi un pressing psicologico pesante. Fosse stato per concorso, non mi avrebbe convinta a riprendere i libri in mano neanche inseguendomi con una mazza chiodata - di frescacce da studiare ne ho abbastanza a psicologia per non smazzarmi anche le sudate carte della biblioteconomia - ma trattandosi di una cosetta per cui bastava presentare domanda e attendere un cenno di assenso dalle alte sfere, ho ceduto. Non per altro. E' che per presentarla devi andare personalmente in amministrazione centrale, e una passeggiatina in centro la gradisco sempre volentieri.Oggi è uscita la graduatoria. Per carità, ci sono rientrata. Bontà loro, mi si consente il balzo di  grado. Ma con riserva. Eh si, quell'asterisco accanto al mio nome vuol dire questo: con riserva. Riserva di che? L'hai studiato il curriculum? Li hai visti i documenti? Mi avrai attribuito un punteggio o no? E allora non deve essereci margine di incertezza. O ci sono, o non ci sono. Invece c'è quel metafisico asterisco. Per cui mi chiedo: nell'osservanza di quali parametri intenderanno esercitare il loro diritto di ripensarci, come i cornuti? Non certo sulla base della qualità del mio lavoro, che da quando esiste la valutazione interna della produttività - impareggiabile epopea di prese per il culo! - qua ottengono sempre tutti il massimo dei voti perchè, si sa, altrimenti si rovina il clima amichevole e schiettamente cameratesco. E dunque cosa valutaranno? Mi terranno in osservazione un mesetto per vedere se mantengo un dignitoso standard di disinvolta eleganza, o se per caso qua e là svacco e mi presento in jeans e felpone slabbrato? Verificheranno in che misura corrispondo alla stereotipo della bibliotecaria con la crocchia ingrigita, gli occhiali dalla montatura di tartaruga, e l'attitudine marziale a porre il dito indice verticalmente alle labbra per zittire l'utenza indisciplinata? Se so ballare il tango, se cucino una discreta ratatouille, se all'occorrenza so smontare un ordigno innescato? Nulla che c'entri una mazza, me ne rendo conto. Ma perchè, ammettere con riserva in questo caso è una cosa sensata?Il bello poi è la sperequazione vertiginosa tra il rilascio del consenso e i vantaggi pratici che dovrebbero conseguirne per me. In termini di soldi, si parla di 6 euro netti al mese. Sul full time. Nel mio caso quindi, suppongo ridotti a 4.Mi fa solo molto ridere, sia chiaro, non sono mica incazzata. Però è proprio uno di quei casi in cui avrei voglia di alzare il telefono, farmi passare il magnifico rettore e dirgli: Vincenzo, davvero, non stare a preoccuparti. Quei 4 euro tienili pure. Di sicuro ne hai più bisogno tu di me.