middlemarch

Facta, non verba


Non so se all'estero vi viene mai voglia di fare un giochino che a me e a mio marito piace moltissimo. Si parte dal presupposto che gli italiani siano intrinsecamente diversi dal resto del mondo - altrimenti è chiaro che il gioco non è divertente - e in conseguenza di ciò si specula sul loro straordinario talento interpretativo delle disposizioni del vivere civile. Per esempio: in Sudafrica esiste una norma del codice stradale per cui in un crocevia la precedenza spetta a chi si approssima per primo al ciglio dell'incrocio. Capite la portata della visione? La precedenza viene assegnata non secondo una norma sommariamente insindacabile e all'incirca dimostrabile specie se ci sono testimoni – tipo arrivare da destra – no, ma a un criterio totalmente soggettivo, quello di chi ritiene di essere arrivato prima! In un paese come questo, dove il conducente medio non esiterebbe a mettere in dubbio neppure l'asse gravitazionale del pianeta pur di contestare una precedenza da destra negata, gli incidenti agli incroci causerebbero un bagno di sangue che manco i casalesi a Casal di Principe.Ci ho ripensato il giorno successivo all'elezione di Obama, quando ho ascoltato la notizia del voto postale della nonna spedito qualche giorno prima della sua morte e considerato valido a tutti gli effetti di legge. Evidentemente in America si può fare così, e buon per loro. In Italia, che vi devo dire, a me vengono in mente una serie di applicazioni di questa norma elettorale che sono sconfinate come le grandi prateria. Legioni di defunti presenti e operativi sulle liste elettorali! Torme di zombie in uscita dai cimiteri per accodarsi pazienti fuori dalle porte del proprio distretto! Scoperchiamenti di lapidi come della Valle di Josafat alla vigilia dell'Armageddon e risorti freschissimi come Michael Jackson nel video di Thriller giudiziosamente in fila per compiere il proprio dovere quasi sicuramente in favore del candidato più trasparente. Per non parlare di certi personaggi che saprebbero fare anche meglio di così. Me lo vedo con questi occhi il proconsole di turno dell'Udeur giurare sulla testa dei suoi figli che, d'accordo, Gavio Ponzio sarà forse defunto con un tantino di anticipo rispetto rispetto alla scadenza delle elezioni; che magari non esistono prove scritte della sua volontà elettorale; ma che chiunque l'abbia conosciuto e lo vide operare nel 321 presso le Forche Caudine sarebbe pronto a giurare che il suo voto sarebbe andato a Clemente Mastella in qualità di intrepido difensore del Sannio! Del resto da più parti si crede che tra le fila dell'esercito di Ponzio militasse un diretto antenato del Mastella, e tutto il resto sono dettagli, signori miei! De minimis non curat praetor! E poi, vogliamo insinuare che la nonna di Obama si, e l'avo di Mastella no? Lorsignori notino, prego, che anche Mastella, è piuttosto abbronzato. E ne traggano le dovute conseguenze.