middlemarch

Revenge


Non so se vi ricordate del mio parrucchiere, il feticista dei tacchi, quello che un mese fa mi ha fatto una scenata perchè secondo lui avevo preso un'anda da casalinga strascicata, e solo per  avuto il coraggio di presentarmi da lui con degli stivaletti sotto i dieci centrimetri.Erano 4 settimane che covavo un orrendo desiderio di vendetta. Gliel'avevo anche detto: se la prossima volta le mie scarpe ti soddisfano, mi devi chiedere scusa in ginocchio. Lui mi aveva guardato dall'alto con aria di supponenza, come dire: eccome no? Voglio proprio vedere, voglio.Oggi pomeriggio sono tornata da lui, ma prima sono passata da casa a cambiarmi le scarpe. Ho messo quelle che si vedono nella fotina. Scarpe da guerra. Poi sono salita in macchina, ho percorso i 3 km che ci separano, sono scesa al parcheggio e mi sono incamminata feroce come la regina delle Amazzoni.Lui mi ha vista dalla vetrata del negozio mentre attraversavo la strada e non ha aspettato nemmeno che entrassi. E' uscito spalancando la porta e mi è venuto incontro urlando: tesoro! Di più non ha potuto perchè gli si sono strozzate le parole in gola dalla commozione.E una cosa ve la devo dire. Sono consapevole che nulla di tutto questo può essere ascritto integralmente alla portata del mio fascino e che il merito va solo al potere del feticcio - e anche qui si ricasca sui simboli, vero? - però vi garantisco che un parrucchiere che singhiozza letteralmente ai tuoi piedi e ti piazza una squadra per tutta la lunghezza dei tacchi urlando: 11 centimetri e mezzo!  è un'esperienza che nella vita bisogna provare. Altrimenti qualcosa manca, e si finisce per rimpiangerlo.