Non so se ve ne siete accorti, ma se ne stanno andando tutti. Dell'elenco estrememente calvinista dei miei blog amici, qui su Libero, ne sopravvivono a malapena un paio. Tutti gli altri sono emigrati pressochè compatti su blogspot. Forse siete al corrente della furia iconoclasta che si è scatenata negli ultimi due mesi su questa piattaforma, e forse no. Dipende da chi frequentate, e da quali notizie vi hanno raggiunto. Io sono finita in mezzo a una spy story fenomenale. Non avrei mai creduto che intorno a una realtà evanescente come un blog potesse scatenarsi una furia di questo genere. E invece è andata così. Molti dei miei blog amici emigrati l'hanno fatto perchè sono stati bannati. Altri sono andati via per solidarietà. Alcuni per noia e impossibilità a riconoscersi nelle logiche di digiland.E insomma ormai non rimane quasi più nessuno, il che mi mette una certa tristezza. Certo, niente impedisce di venirsi a trovare reciprocamente anche su altre piattaforme, e lo facciamo, ma qualcosa me li fa sentire più distanti. Come la differenza che passa quando vivi in una comune oppure in un condominio. La sera ti chiudi la porta alle spalle, e non sempre ti sei detto tutto quello che c'era da dire nel corso della giornata, anzi. A volte è solo buongiorno e buonasera incrociandosi in ascensore.Hanno fatto benissimo, sia chiaro. Condivido in pieno le loro motivazioni, e quando hanno bannato Piazza, prima di Natale, sono stata a un passo dall'andarmene anch'io. Poi però l'hanno riammesso al consesso degli eletti, e allora ho desistito. Dopodichè se n'è andato lui.E' un post senza conclusione, questo. Non voglio dire niente, nè dimostrare niente, se non che condivido il forte disagio a restare qui. Essenzialmente è una questione di pigrizia, che per quanto mi riguarda è un deterrente di tutto rispetto.Andare? Restare? Dormire forse? Vabbè. Lasciamo perdere Amleto. Che non mi pare proprio il caso. Oltre al fatto che l'ho sempre trovato un sallucchione molto tetro.