middlemarch

Va bene anche Neruda


Fino a un minuto fa in questo post si poteva leggere la stessa poesia di Neruda che compare anche ora, e altre considerazioni mie molto diverse da queste. Ma poi ho ricevuto una lezione significativa sull'importanza del non recriminare, e del lasciare che le cose siano, in qualsiasi modo scelgano di presentarsi ai nostri occhi, senza il peso del giudizio. Allora ho deciso che mi tengo la poesia come se l'avessi davvero meritata, perché è magnifica. E tutto il resto lo cancello perché non ne ho alcun bisogno.Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.Il mio corpo di rude contadino ti scavae fa scaturire il figlio dal fondo della terra.Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccellie in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,e la fatica rimane, e il dolore infinito.