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Risorgimento: è qui la festa?


 Mio nipote ha fatto un compito in classe sul Gattopardo. L’intenzione dell’insegnante era di far leggere il libro a lui e al resto della classe, ma è evidente che non aveva fatto bene i conti  con l’orientamento di fondo di questa generazione perversa. Il Gattopardo, figuriamoci. Tanto valeva chiedergli di leggere il Lessico della Suda o la versione originale della Bibbia dei Settanta in greco alessandrino.  Comunque alla fine pare l’abbiano letto in 3. Qualcun’altro s’è sforzato di vedere il film tanto per farsi un’idea della trama, e tutto il resto si è scaricato il riassunto da Wikipedia.  E vabbè, non posso neanche dire che la cosa mi scandalizzi. E se proprio ve la devo dire tutta, rievocando certe teste di tinca con cui ho fatto il liceo ai tempi miei, l’unica ragione per cui posso affermare con certezza che nessuno di loro s’è mai scaricato niente da Wikipedia è abbastanza ovvia. Perché non c’era. Altrimenti avrebbero saccheggiato a man bassa esattamente come i ragazzini di oggi.Mio nipote s’è allineato sugli orientamenti della maggioranza. Non ha letto il libro. Ha visto qualche pezzo del film qua e là, ed essenzialmente s'è fatto raccontare la trama da terzi. Insomma aveva una vaga idea della storia senza essere in condizione di fornire dettagli particolarmente rilevanti. E nel punto saliente del suo compito in classe ha ritenuto che fosse una idea brillante contestualizzare gli eventi scrivendo così: la storia comincia al momento dello sbarco dei Mille a Marsavia, eroicamente condotti da Napoleone.I  Mille a Marsavia condotti da Napoleone? Si, i  Mille a Marsavia condotti da Napoleone. Che si scontrano contro le truppe di Attila l’Unno appoggiate dalla cavalleria di Carlo Magno alla guida di un esercito di Uruk-hai del regno di Mordor. A coprire le spalle dal mare, l’immensa flotta persiana di Serse. Quest’ultima cosa veramente non l’ho detta a voce alta perché non volevo umiliare mio nipote. Però l’ho pensato. Perché, onestamente,  se parli con un ragazzetto di 15 anni che trova verosimile immaginare un garibaldino che sbarca a Marsavia alle spalle di Napoleone e neanche per un momento viene preso dal sospetto di dire una cazzata interstellare, o dall'istinto di aprire l'indice analitico di un atlante per scoprire cosa cacchio sia Marsavia e se esista davvero, cosa mi impedisce di convincerlo che il garibaldino si scontrerà con Attila l’Unno e Carlo Magno mentre la flotta di Serse costeggia la battigia? Niente, è ovvio. Assolutamente niente. Ed è questo che mi mette un po’ di tristezza.