Sto preparando un esame. Sociologia della devianza. Non mi sbellico dalle risate, ma comunque non è male. Ho studiato di sicuro cose peggiori, sia sotto il profilo dell'interesse che sotto quello del ridicolo. E insomma. C'è un capitolo del libro di testo che è dedicato a un progetto patrocinato dal comune di Trapani per uno studio dei nuovi stili di consumo giovanile di droga. Sapete quelle cose per cui ormai l'uso di droga risulta diffuso e generalizzato anche in contesti familiari all'apparenza non problematici, e la varietà di sostanze psicotrope a disposizione s'è accresciuta a livello esponenziale? Ecco, quella roba là. Ormai non sono nemmeno più notizie freschissime, ma tenete conto che si tratta di inizative che risalgono a qualche anno fa.A conclusione dell'indagine conoscitiva il comune di Trapani ha dato avvio a un progetto di intervento e ha deciso di chiamarlo così: Laboratorio Polifunzionale Integrato. Bello, no? D'effetto. Solo che è lunghetto. E allora si è preferito ridurlo ad acronimo, per cui da Laboratorio Polifunzionale Integrato si è passati alla seguente dicitura: Lapo.Un progetto basato sullo studio dei nuovi stili di consumo giovanile di droga si chiama Lapo. E non è che gli puoi dire niente, eh? Perché dal punto di vista della coerenza e dell'efficacia onomastica, non si discute, non fa una piega. Certo getta un'ombra impercettibile sulla serietà dell'impresa, ma insomma, non si può avere tutto dalla vita. Poi, ripeto, la cosa è nata intorno al 2003, vale a dire un'epoca in cui gli altarini non erano ancora stati scoperti e forse certe cose erano difficili da prevedere. Certo che se decidi di chiamare Lapo una cosa che ha a che fare coi nuovi stili di consumo giovanile delle droghe - dovendo necessariamente escludere la presa per il culo consapevole - il minimo che posso pensare è che il Dio dei Progetti non è stato troppo benevolo con te. Perchè anche nella migliore delle ipotesi e senza l'ausilio di sostanze psicotrope, poi non vi potete lamentare se l'assistito vi diventa così:
Nomen omen
Sto preparando un esame. Sociologia della devianza. Non mi sbellico dalle risate, ma comunque non è male. Ho studiato di sicuro cose peggiori, sia sotto il profilo dell'interesse che sotto quello del ridicolo. E insomma. C'è un capitolo del libro di testo che è dedicato a un progetto patrocinato dal comune di Trapani per uno studio dei nuovi stili di consumo giovanile di droga. Sapete quelle cose per cui ormai l'uso di droga risulta diffuso e generalizzato anche in contesti familiari all'apparenza non problematici, e la varietà di sostanze psicotrope a disposizione s'è accresciuta a livello esponenziale? Ecco, quella roba là. Ormai non sono nemmeno più notizie freschissime, ma tenete conto che si tratta di inizative che risalgono a qualche anno fa.A conclusione dell'indagine conoscitiva il comune di Trapani ha dato avvio a un progetto di intervento e ha deciso di chiamarlo così: Laboratorio Polifunzionale Integrato. Bello, no? D'effetto. Solo che è lunghetto. E allora si è preferito ridurlo ad acronimo, per cui da Laboratorio Polifunzionale Integrato si è passati alla seguente dicitura: Lapo.Un progetto basato sullo studio dei nuovi stili di consumo giovanile di droga si chiama Lapo. E non è che gli puoi dire niente, eh? Perché dal punto di vista della coerenza e dell'efficacia onomastica, non si discute, non fa una piega. Certo getta un'ombra impercettibile sulla serietà dell'impresa, ma insomma, non si può avere tutto dalla vita. Poi, ripeto, la cosa è nata intorno al 2003, vale a dire un'epoca in cui gli altarini non erano ancora stati scoperti e forse certe cose erano difficili da prevedere. Certo che se decidi di chiamare Lapo una cosa che ha a che fare coi nuovi stili di consumo giovanile delle droghe - dovendo necessariamente escludere la presa per il culo consapevole - il minimo che posso pensare è che il Dio dei Progetti non è stato troppo benevolo con te. Perchè anche nella migliore delle ipotesi e senza l'ausilio di sostanze psicotrope, poi non vi potete lamentare se l'assistito vi diventa così: