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Catholic beauty


Le osservazioni sul papa del post precedente hanno aperto un piccolo dibattito tra questo blog e quello di Lupo, il quale obietta, con la mia piena benedizione, che i fanatici di ogni religione hanno sempre la memoria corta quando si tratta di rievocare l'humus in cui affondano le loro radici o i piccoli altarini che il tempo ha provveduto pietosamente a celare. E a questo proposito mi è tornato in mente un episodio piuttosto significativo che mi capitò al liceo, intorno a, uh, bo', non ricordo con precisione. Diciamo il 1984.Ora di religione. Come funzioni adesso non lo so. Ai miei tempi era obbligatoria e veniva vissuta dalla percentuale numericamente più significativa della classe come palestra di puro cazzeggio, e dalla  minoranza restante come piattaforma sindacale per aprire grandi discussioni filosofiche sul senso della vita e il perché e il percome dei grandi accadimenti esistenziali.P. M., una bella gnappetta bruna che a parte il colore dei capelli era sputata a Eleonora Giorgi, e che peraltro non si era mai distinta per un cattolicesimo particolarmente oltranzista, avevo esordito facendo non so bene quali considerazioni sulla centralità della figura di Cristo nella tradizione dei popoli europei,  con un'anda che non sarebbe dispiaciuta nè alla Binetti nè a Calderoli. E insomma a un certo punto non so bene chi, rilevando una falla nei suoi ragionamenti, le obiettò: si, vabbè, ma guarda che Gesù era ebreo.La P., che per ascoltare l'obiezione si era dovuta interrompere a metà di un discorso che aveva preso un bell'abbrivio, rimase un momentino perplessa. Sai quando vedi uno che è già partito d'anticipo col linguaggio corporeo, indice puntato, mandibola fremente, tutta l'area della corteccia verbale attivata, con la frase pronta sulla punta della lingua, che l'attimo prima di produrre un sillaba si accorge che quello che ha appena sentito non è esattamente ciò che immaginava e che quindi è costretto a prendersi una frazione di secondo per integrare il concetto e rielaborare la risposta adeguadola al nuovo input? Ecco, fece quella cosa lì. In altre parole: rimase interdetta. Era assolutamente evidente che il dettaglio del'ebraismo di Gesù era una cosa che, da cattolica, non aveva mai preso seriamente in considerazione. E' istruttivo, no? Perché è chiaro che se ci avesse pensato l'avrebbe saputo anche lei. E' ovvio che non puoi non saperlo. Ma è questo il punto. Che lei non si era mai attardata a riflettere su questa ovvietà. Tanta era l'emozione di rapportarsi col Cuore Immacolato di Gesù come il Fondatore della Chiesa e la Seconda Persona dela Cattolicissima Trinità, che il dettaglio dell'appartenenza storica a un'altra parrocchia era passato in secondo piano.Insomma ingollò il rospo, recuperò freddezza, e alla fine partorì questa spettacolare sintesi. Disse: si, era ebreo. Ma ebreo cristiano!Inevitabile citare Ricky Fitts in American Beauty, vero? Never understimate the power of denial.