middlemarch

Transitando sulla sponda opposta


Vedi, in questi silenzi in cui le cose s'abbandonano e sembrano vicine a tradire il loro ultimo segreto, talora ci si aspetta di scoprire uno sbaglio di Natura, il punto morto del mondo, l'anello che non tiene, il filo da disbrogliare che finalmente ci metta nel mezzo di una verità. Lo sguardo fruga d'intorno, la mente indaga accorda disunisce nel profumo che dilaga quando il giorno piú languisce. Sono i silenzi in cui si vede in ogni ombra umana che si allontana qualche disturbata Divinità. Sono giorni che vado in cerca di una poesia di Wilcock che non trovo. In piena serendipity ho incrociato invece I Limoni di Montale. Non credo di aver perso nulla nel cambio, però mi indispone insistere nel mutismo poetico di quelle precise parole di cui ricordo il suono ma non la forma. E' come essere un analfabeta musicale che ha sottomano lo spartito di un pezzo amato che non sa suonare. Del resto di questi tempi ho l'impressione anch'io che le ombre umane assomiglino effettivamente a qualche disturbata divinità. Dipende da me? Dipende dalle ombre? Vai a a sapere. Di certo c'è soltanto che bisogna avere pazienza, e che come tutto il resto alla fine anche questo passerà. Come spunto non è particolarmente metafisico, ma ogni tanto c'è del buono anche a sapersi consolare con una certa dose di pragmatismo lievemente ottuso. Si può mica ricorrere sempre ai massimi sistemi, ecchecazzo.