Quello che mi ha sempre colpita dell’arte bizantina è l'impercettibilità di ogni moto interiore, il silenzio della passione, o detto in altre parole: l’assenza di Vita. Che in fondo è una definizione inappropriata e anche un po’ settaria. Si trattava di gente con un altro concetto dell’emotività rispetto al nostro, e che quindi se la raccontava in modalità conforme alla propria visione delle cose, come l’arte fa sempre, da sempre, e proprio per questo viene prodotta in qualsiasi ambito culturale a tutte le latitudini e in ogni età del mondo. Però certo ti stupisce. Ti spinge a chiederti: che occhi posava sulla realtà una madre capace di trovare equivalente al vero un bambino così?
Il figlio di Bondone o della scoperta del dolore
Quello che mi ha sempre colpita dell’arte bizantina è l'impercettibilità di ogni moto interiore, il silenzio della passione, o detto in altre parole: l’assenza di Vita. Che in fondo è una definizione inappropriata e anche un po’ settaria. Si trattava di gente con un altro concetto dell’emotività rispetto al nostro, e che quindi se la raccontava in modalità conforme alla propria visione delle cose, come l’arte fa sempre, da sempre, e proprio per questo viene prodotta in qualsiasi ambito culturale a tutte le latitudini e in ogni età del mondo. Però certo ti stupisce. Ti spinge a chiederti: che occhi posava sulla realtà una madre capace di trovare equivalente al vero un bambino così?