Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
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Blonde shaking

Post n°653 pubblicato il 23 Maggio 2011 da middlemarch_g
 

Tutto è cominciato con le paturnie di Annuska.

Annuska è una bellissima bionda estremamente spiritosa e così trasparente nella purezza del suo cuore e delle sue opere e omissioni, da essere un pochino vulnerabile. Peculiarità che del resto accumuna tutta quella parte di umanità che varrebbe la pensa di salvare in un ipotetico disastro planetario.

E attenzione che ora la Middle vi parla con parole di verità e saggezza e vi svela un principio universale: le persone migliori sono quelle che dubitano di sè e che vengono occasionalmente soverchiate dal senso spiazzante della propria inconcludenza e nullità, non tanto perché il dubbio sia un valore in sè, ma perché ogni Legge Educativa del Mondo, comprese quelle relative all'autostima, evolve secondo parametri precisi: non si occupa di sartoria d'alta moda, ma confeziona abiti per l'Oviesse, vale a dire fatti per stare addosso a chiunque e bene a nessuno. Il risultato è che da adulti tutti ci sentiamo inadatti al ruolo che ricopriamo, al lavoro che facciamo, al posto che occupiamo nel cuore delle persone che amiamo. Tutti. Senza eccezioni. 

Ma una parte dell'umanità semplicemente se ne frega, per la buona ragione che quasi non se ne accorge. Non è dotata della sensibilità minima per percepire la distanza fra il Modello Educativo a cui ci hanno insegnato a uniformarci - che sia ben chiaro, è una solenne puttanata come qualsiasi quadro di riferimento etico non sottoposto ad elaborazione personale - e il proprio comportamento. Non coglie le sfumature. E procede dritto per la sua strada senza soverchi tentennamenti.

Invece quelli più sensibili interiorizzano il Modello, e finiscono per credere che per valere e per essere amati bisogna far qualcosa per meritarselo, di norma qualcosa molto al di là delle loro forze o delle loro personali aspirazioni.  Fanno un uso doloroso della sensibilità che possiedono: se ne servono per misurare la distanza fra ciò che sono e ciò che dovrebbero essere, e si torturano nella melma dell’inadeguatezza, che disprezzano più e meglio di chiunque altro al mondo.

Per cui quando leggono lo stesso disprezzo negli occhi degli altri ne ricavano la conferma del messaggio in codice che si portano dentro, e si disperano. Ogni cosa fuori e dentro di loro dice: sei un bluff. E la parte davvero triste è che se anche ipoteticamente riuscissero nell’impresa titanica di farsi amare a apprezzare da chiunque, resterebbero comunque in compagnia del loro personale Mostro della Palude Interiore. E quello non lo metti a tacere con niente.

A meno che non smetti di averne paura. Quello che gli altri pensano di noi è significativo in un solo caso: quando coincide con l’opinione che abbiamo di noi stessi. Fai la prova. Quando la consapevolezza del tuo valore è implicita, il parere degli altri non conta più un cazzo.

Dice: eh, la fai facile tu, ma in pratica come si fa? Si prova. Qual è la cosa peggiore che potrebbe succederti se alzassi la testa in ufficio e silenziosamente imponessi quello che sei lasciando che gli altri pensino il cazzo che gli pare? Dico proprio la peggiore-peggiore-peggiore che riesci a immaginare. Alla prossima riunione ti danno la parola e tu fai un casino bestiale sbarellando i grafici e ingarbugliando a cazzo tutte le cellette di excel dimostrando così di essere una bionda idiota che ha fatto carriera in virtù delle tette? E allora? Hai incasinato i grafici e ingarbugliato a cazzo le di tabelle di excel. Punto. Immaginatelo proprio nei particolari. All’inizio è brutto. E poi ti accorgi che non ammazza nessuno. Sarai comunque Annuska. Sarai tu. E il tuo cuore continuerà a battere e ad amare. E’ il cuore che dice chi sei, non quella straminchia di excel.

Adesso prova a immaginare il contrario. Di guardare dritto negli occhi le lingue di serpente, e sentire di nuovo il peso del tuo cuore. Quello che dice chi sei. Quello che sa come sei arrivata fino a lì e con quali mezzi, anche se loro non ti credono. E prova a sentire se pesa più il cuore o la lingua di serpente.

T’avverto, è una bilancia che va tarata. Non è che la prima volta che provi dia proprio risultati impeccabili. Questo perché la tara è stata fatti da altri sulla tua bilancia molto tempo fa. All’inizio vacilla. Ma tu insisti, continua a provare, continua a pesare. Non ti scoraggiare. Prima o poi il momento arriva. Fidati di me.

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Commenti al Post:
Annuska_84
Annuska_84 il 23/05/11 alle 16:02 via WEB
Fa brutto se commento, chè commentando sembra che sia qua ad esigere il mio tributo perchè bla bla blaaa! Non importa. Grazie. Ci proverò. Ci sto già provando, ma poi mi succede spesso che mi guardi allo specchio (metaforicamente) e mi dica "ma dove cazzo vuoi andare te!!" Ci provo lo stesso.
 
 
viperovip
viperovip il 24/05/11 alle 14:33 via WEB
anù, benvenuta nel club "ma 'ndo cazzo annamo noi..." ;o)
 
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