Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

 

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Leggi base dell'esistenza

Post n°794 pubblicato il 10 Luglio 2012 da middlemarch_g
 

La famiglia ha l'aria assurdamente nordica. Danese, svedese, norvegese, vai a sapere. Questo genere di decodifica etnografica è sempre stata al di fuori dalla mia portata. Comunque sono gli esemplari classici da iconografia scandinava: biondi, muscolosi, spartani nell'abbigliamento, e alti come ciminiere che svettano tra i tendoni del bar Antille. I figli fanno eccezione sotto il profilo dell'elevazione sul livello del mare, ma è solo perché hanno, a occhio, 4 e 2 anni. Dagli una manciata di mesi, e vedrai se non mi tocca di subire la posizione di inferiorità anche con loro.

Comunque. Si siedono. Ordinano qualcosa che per scelta e contenuti assomiglia molto a una cena. Penso: è pazzesca l'incapacità di capire, da parte di qualsiasi civiltà che non affaccia sulle coste del Mediterraneo, che il cibo è un affare serio e una parametro evolutivo di una certa caratura. E che quindi i codici che lo accompagnano meritano rispetto: non si cena alle cinque, per dire. E soprattutto non si cena dovunque. Il bar va bene per il cappuccino e lo spritz. Per la cena invece devi cercarti un locale acconcio. E non è certo per una questione di risparmio, ché un'onesta pizza in trattoria l'avresti pagata la metà di quello che ti costeranno i tramezzini e due linguine precotte al bar Antille, ubicato prestigiosamente di fronte al Bo e accanto al Pedrocchi, e non credere che te lo facciano dimenticare. Specie sullo scontrino.

A parte questo - che non è certo colpa loro - sono molto carini. Silenziosi, educati, no frills. Perfino i bambini si agitano - soprattutto quello di 4 anni, anche perché se non lo facesse non sarebbe un bambino - ma lo fanno in modo contenuto. Sulla sedia. Senza molestare il prossimo o rompere i coglioni a nessuno. E' che ai nordici la cultura del cibo gli manca senz'altro. Ma quella della civiltà e del rispetto invece ce l'hanno nel sangue. Quando si dice la perfetta specularità tra civiltà opposte.

A un certo punto il bambino incrocia il mio sguardo. Forse sono io che lo attiro senza volere, perché è molto carino ma soprattutto ha un'energia panica che mi affascina. E' sorprendente la curiosità ontologica dei bambini. La loro assoluta necessità di partecipare alla vita con il corpo intero invece di intossicarsi di cattivi pensieri e vivere reclusi nella propria testa affogando nelle paludi fangose delle masturbazioni cerebrali.

Quando si accorge che lo guardo, si ferma e mi sorride. Mi si apre il cuore per quanto è bello. E si capisce che il complimento gli arriva forte e chiaro. E che ci gode come un matto. Si pavoneggia radiosamente a mio beneficio nella sua luminosa bellezza che esiste perché io la sto ammirando, e me ne fa dono. L'esatto opposto della vanità degli adulti, che mendicano gratificazioni per tappare le voragini dell'ego, e se gliene dai si schermiscono schiantandosi nel senso della propria inadeguatezza o peggio, nell'ipocrisia. I bambini non devi mai convincerli che sono belli. L'ammirazione è la norma, la legge divina, la condizione base dell'esistenza, che non avrebbe senso sollecitare con mezzucci squallidi, e di cui non avrebbe senso non godere regalmente nel momento in cui arriva.

Ci  pensate mai quanta cura, quanta applicazione, quanta sollecitudine e fatica,  che inattaccabile sistema educativo, etico, politico e religioso, e quanta immensa energia servono per trasformare una creatura perfetta e risolta che non ha bisogno di niente per affermare il suo diritto all'esistenza, in un patetico adulto spaventato dall'ombra della propria ombra?

Chissà dove saremmo potuti arrivare, se non avessimo scelto di dedicare soprattutto a questo la parte più pura delle nostre energie. Chissà che incredibile posto sarebbe diventato questo pianeta. Chissà perché non riusciamo a interiorizzare il concetto che i bambini vengono qui per insegnare. Non per imparare. Soprattutto da noi.

Anche perché, a parte le tabelline, che cazzo abbiamo da insegnargli lo sa solo Dio. Senza contare che in prospettiva cosmica perfino le tabelline perdono abbastanza di spessore esistenziale.

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Commenti al Post:
viperovip
viperovip il 10/07/12 alle 20:56 via WEB
Beati loro. Noi siamo banditi da così tanti locali che per vederci seduti da qualche parte è perchè ci hanno legati e imbavagliati. Perchè, sai com'è: "Ci pensate mai quanta cura, quanta applicazione, quanta sollecitudine e fatica, che inattaccabile sistema educativo, etico, politico e religioso, e quanta immensa energia servono per trasformare una creatura perfetta e risolta che non ha bisogno di niente per affermare il suo diritto all'esistenza, in un patetico adulto spaventato dall'ombra della propria ombra?". Bastano giusto quei 5 o 6 miliardi che li considerano rompicoglioni, per esempio ;o)
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 11/07/12 alle 08:28 via WEB
Mica vero. Questo qua si muoveva proprio come ogni bambino deve fare. Guardava. Si alzava sulla sedia. Parlava con mamma e papà. Scendeva dalla sedia. E poi ci risaliva. E in tutto questo non molestava nessuno. Ho le mie idee sui bambini che molestano. Ma è vero anche che non ne ho, per cui per me è facile parlare.
 
   
middlemarch_g
middlemarch_g il 11/07/12 alle 08:35 via WEB
Ho riletto il tuo commento. Non so se ho capito male. Stai dicendo che per bloccare lo sviluppo in libertà di un bambino, bastano gli esterni che li considerano rompicoglioni e non li fanno sfogare? Cioè: famiglia perfetta, insegnanti perfetti, ma basta che qualcuno li rimproveri perché fanno casino al bar, e questo gli devasta la crescita? Dimmi se ho capito, che poi ne parliamo.
 
     
viperovip
viperovip il 11/07/12 alle 10:09 via WEB
quello che dico è che per bloccare lo sviluppo basta che gli "educatori" siano convinti che dei bambini devono comportarsi da adulti quando vengono introdotti in ambienti di adulti, perchè altrimenti quegli adulti penseranno cose orribili degli "educatori" incapaci di far comportare da adulto un bambino.
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 11/07/12 alle 02:34 via WEB
E cercare di rimanere un po' bambini è una fatica terrificante.
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 11/07/12 alle 08:29 via WEB
Dopo il trattamento di cui sopra è difficile si. Ma se glielo risparmiassimo sono quasi sicura che gli verrebbe del tutto naturale.
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 11/07/12 alle 08:31 via WEB
Leggete il tradeback di Cassetta a questo post. Dice cose molto interessanti.
 
 
cassetta2
cassetta2 il 11/07/12 alle 09:48 via WEB
Sentitamente ringrazio.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ganfione il 11/07/12 alle 08:50 via WEB
c'è da dire che non tutti diventano adulti patetici spaventati dalla propria ombra, anzi: anche qua da noi, qualcuno cresce addirittura nella incrollabile convinzione della propria superiorità, anche e soprattutto rispetto a leggi e regole (e non parlo di cenare al bar alle cinque). ed è un guasto comunque.
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 11/07/12 alle 09:49 via WEB
Tu pensi che i prepotenti, gli arroganti, i malfattori, i superbi e i prevaricatori, siano poco spaventati? Io invece penso che siano quelli più spaventati di tutti. Occultano, ed è perché occulatano che poi ci mettono sopra tutta quella robaccia. Una persona centrata e sicura di sè come un bambino molto piccolo, non ha bisogno di aggredire per dimostrare di valere, o per affermare i propri diritti.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
simo il 11/07/12 alle 10:12 via WEB
occulatano. vero.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
ganfione il 11/07/12 alle 10:17 via WEB
mah. io penso che molti arroganti etc. dormano sonni tranquillissimi e si assolvano serenamente, sia da svegli che da addormentati. penso anche che ci vuole niente a produrre guasti in un bambino, sia per renderlo insicuro e spaventato, sia per renderlo un essere incurante delle regole. penso anche che dio fa i grammar nazi e poi li accoppia :-D
 
homer_the_rough
homer_the_rough il 11/07/12 alle 17:06 via WEB
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