Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

 

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Tutto più chiaro

Post n°226 pubblicato il 09 Settembre 2008 da middlemarch_g
 

Il mio albergo a Ischia era a gestione familiare. Gestione familiare mediterranea, per la precisione. Che sarebbe: il padre a bordo piscina a sorridere agli ospiti indossando giacche col fularino color pastello da mane a sera, e la madre e la figlia a  sbattersi nell’ufficio della reception smazzandosi prenotazioni tutto il giorno.

La trovavo una cosa simpatica. Se non altro sembrava all’insegna della più sana armonia. E poi ogni famiglia  ha diritto al suo grado di autodeterminazione dei popoli. Contenti loro, contenti tutti. Diciamo che il padre dava il meglio di sé sul piano pubbliche relazioni, e in fondo ci sapeva fare. Era affabile, ma non indiscreto né indisponente. Pronto alle chiacchiere se ne avevi voglia, ma dispostissimo a lasciarti in pace se ti vedeva spiaggiato sul lettino e tutto preso dalla tua dimensione zen.

E poi mi ha illuminato sulla natura di una cosa a cui non avevo mai pensato. La galanteria me l’ero sempre immaginata come un cerimoniale autoreferenziale messo in atto in epoche in cui la distribuzione del lavoro era molto diversa da quella attuale, e in cui una piccolissima parte della popolazione non aveva da fare una mazza tutto il santo giorno, per cui poteva permettersi di perdersi in salamelecchi e metterci due ore a fare una cosa che si poteva ottenere in un quarto del tempo. Per esempio: passare la notte a elaborare un carme  da 50 endecasillabi faleci in onore degli occhi di Monna Vanna, invece di dirglielo a voce, e poi tastarle le tette.

Quando ci incrociavamo sulla soglia di una porta, si tirava indietro di mezzo metro per lasciarmi passare, e poi me la  teneva aperta per ore dopo il mio passaggio. Con me e con tutte, sia chiaro.  Non operava distinzioni. Il suo grado di democrazia estetica era assoluto. E infatti è stato osservandolo farsi da parte e lasciar passare una bella ragazzetta bionda che l’ho notato. Mi sono data davvero della patetica imbecille per non averci mai pensato prima.  

Perché ci ho messo così tanto a capire che incrociare una donna frontalmente e imbastire un patetico balletto per lasciare che ti superi nel rispetto della più pura etichetta, in buona sostanza serve solo a guardarle anche  il culo?

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Commenti al Post:
viperovip
viperovip il 09/09/08 alle 10:07 via WEB
se per te la porta rimaneva aperta per ore, vuol dire che era davvero ammaliato... ;o)
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 09/09/08 alle 10:25 via WEB
No, no. Rimaneva aperta per tutte, volevo dire questo, non faceva distinzioni di sorta. Era galante indiscriminatamente.
 
Santessa
Santessa il 09/09/08 alle 10:09 via WEB
E' quando la chiude subito dopo il passaggio che mette pensiero
 
Santessa
Santessa il 09/09/08 alle 10:12 via WEB
"... per cui poteva permettersi di perdersi in salamelecchi e metterci due ore a fare una cosa che si poteva ottenere in un quarto del tempo. Per esempio: passare la notte a elaborare un carme da 50 endecasillabi faleci in onore degli occhi di Monna Vanna, invece di dirglielo a voce, e poi tastarle le tette". Ecco, con questo hai messo in parole quello che io penso della poesia :)
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 09/09/08 alle 10:24 via WEB
La poesia non è una cosa fatta per aumentare le prestazioni in efficacia ed efficienza. La poesia serve a dare un Senso alle cose. E' un'operazione sensibilmente più ambiziosa, e richiede il suo cerimoniale.
 
   
Senza.Filtro
Senza.Filtro il 09/09/08 alle 10:36 via WEB
fatto il debito distinguo tra Poesia e poesia, tranne poche felici eccezioni, i poeti sono degli inguaribili segaioli (cfr.: "la corazzata potemkin è una cagata pazzesca")
 
     
middlemarch_g
middlemarch_g il 09/09/08 alle 11:05 via WEB
Va be', il distinguo è sottinteso. Sto mica dicendo che chiunque si fregi del titolo di poeta sia veramente tale. E ci mancherebbe. I mentecatti abbondano qui come dovunque. Ma ci sono anche i veri poeti, e io continuo a nutrire per loro una grande riconoscenza.
 
   
Santessa
Santessa il 09/09/08 alle 10:38 via WEB
la poesia è un inutile "infiocchettamento" di concetti semplici semplici ed io detesto gli infiocchettamenti
 
     
viperovip
viperovip il 09/09/08 alle 11:01 via WEB
e i preliminari?
 
     
middlemarch_g
middlemarch_g il 09/09/08 alle 11:04 via WEB
Che sarebbe come dire che per fare un figlio è sufficiente una siringa, una provetta, del liquido seminale e un ovulo. Sai quanti problemi ci risparmieremmo? Niente infiocchettamenti. Niente malattie.Tutto programmabile. Bello pulito, sterile, efficace ed efficiente. Ciò nonostante ritengo che i figli, se proprio uno ci tiene ad averne, sia meglio continuare a farli col vecchio sistema. Meno nitore. Ma più poesia.
 
     
Santessa
Santessa il 09/09/08 alle 11:06 via WEB
non credo proprio sia la stessa cosa. un conto sono le parole, un conto i fatti
 
     
Senza.Filtro
Senza.Filtro il 09/09/08 alle 11:12 via WEB
eh no, non te la passo, anche perché hai fatto il paragone opposto: secondo santessa la poesia è un sistema per abbellire qualcosa che, di suo, bello non è: proprio come fare i figli con il metodo tradizionale. e infatti nell'essere genitori c'è molto poca poesia - te lo dice uno la cui angelicata figlioletta, l'altra notte alle quattro, ha vomitato addosso.
 
     
viperovip
viperovip il 09/09/08 alle 11:31 via WEB
in compenso nell'essere genitori c'è molto mantra: nun je meno, nun je meno, nun je meno, nun je meno... mò je meno, mò je meno, mò je meno... 'ndo scappi a papà, 'ndo scappi a papà, 'ndo scappi a papà... (io ne ho due, ed ambedue hanno dipinto casa coi pastelli a cera l'altra mattina)
 
     
Santessa
Santessa il 09/09/08 alle 11:35 via WEB
ahahah sempre meglio ripulire le pareti dai colori a pastello che ripulirsi dal vomito
 
Santessa
Santessa il 09/09/08 alle 11:19 via WEB
“Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono, fate tacere il cane con un osso succulento, chiudete i pianoforti e fra un rullio smorzato portate fuori il feretro, si accostino i dolenti. Incrocino gli aereoplani lassù e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto, allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni, i vigili si mettano i guanti di tela nera. Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed il mio Ovest, la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica, il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto; pensavo che l'amore fosse eterno: avevo torto. Non servono più le stelle: spegnetele anche tutte; imballate la luna, smontate pure il sole; svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco; perché ormai nulla può giovare”. Ti cito questa perché trovo sia molto bella, ma penso pure: Non faceva prima a dire: “E’ morto il mio compagno, sto soffrendo come un animale, non rompetemi il cazzo e lasciatemi solo”? Anche perché, in una situazione simile, umanamente, sono le parole che ho scritto io che ti vengono in mente, non quelle scritte da Hugh Auden, ed io preferisco la realtà, sempre.
 
 
viperovip
viperovip il 09/09/08 alle 11:38 via WEB
santè, se ce l'hai solo con la poesia va bene. ma questo tuo modo di essere un pò mi spaventa, perchè se tanto mi da tanto allora anche un quadro non serve a niente se non a rendere utile il chiodo che lo sostiene, o una canzone se non a tenere le corde vocali in funzione. e un romanzo a cosa altro serve se non per allenare la capacità alla lettura? o un giochetto della playstation... è necessario solo per slogarsi i pollici?
 
 
Senza.Filtro
Senza.Filtro il 09/09/08 alle 11:38 via WEB
mò esageri tu. è chiaro che la poesia che citi è scritta a posteriori e ha il valore catartico di liberarsi da quella sofferenza di cui parli tu.
 
   
Santessa
Santessa il 09/09/08 alle 11:44 via WEB
e per liberarsi dalla sofferenza bisogna per forza scrivere in versi?
 
     
viperovip
viperovip il 09/09/08 alle 11:48 via WEB
non bisogna nemmeno strapparsi i capelli, ma c'è chi lo fa. semmai è quando TI strappano i capelli che può essere fastidioso...
 
     
Santessa
Santessa il 09/09/08 alle 11:50 via WEB
c'è spazio per tutto e per tutti, ho solo spiegato perchè a me non piace la poesia, per come sono fatta, non ho detto che non dovrebbe esistere
 
     
Senza.Filtro
Senza.Filtro il 09/09/08 alle 12:07 via WEB
ed ecco che esageri anche nell'esagerare. ognuno ha la catarsi che meglio crede, o che meglio gli riesce. questo scriveva in versi, un altro cerca di schiantarsi contro un platano sulla romea, un altro ancora va a pesca e gli passa. ogni metodo è valido se il risultato è raggiunto; per converso, non tutti scrivono versi per una catarsi liberatoria. pensa, qualcuno lo fa anche per trombare.
 
     
Santessa
Santessa il 09/09/08 alle 12:12 via WEB
e questo dico, con me non tromberebbe affatto
 
     
viperovip
viperovip il 09/09/08 alle 12:35 via WEB
...... miiii che prurito.....
 
Santessa
Santessa il 09/09/08 alle 12:03 via WEB
Siamo partiti da un culo per arrivare alla poesia, ergo il culo è poesia :)
 
 
Senza.Filtro
Senza.Filtro il 09/09/08 alle 12:11 via WEB
semina foenicula pellunt spiracula culi. non è poetico?
 
   
Senza.Filtro
Senza.Filtro il 09/09/08 alle 12:18 via WEB
...e se consideri che il mio precedente era il commento n. 23, il cerchio si chiude
 
     
Santessa
Santessa il 09/09/08 alle 12:21 via WEB
ahaha vedi? sei un poeta d'animo
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 09/09/08 alle 12:44 via WEB
Mi fate venire in mente quello che dice spesso Senza.Filtro anche se lui lo fa con una venatura polemica in cui non mi riconosco. E' fenomenale osservare come il tema di un post sia sempre omericamente estraneo al genere di commenti che suscita. Ha un che di surreale e bellissimo, perchè vuol dire che in definitiva tutti abbiamo voglia soprattutto di parlare, e chissenefrega del tema all'ordine de giorno. E' bello. E io vi amo tutti.
 
 
Santessa
Santessa il 09/09/08 alle 12:50 via WEB
Se avessimo continuato a parlare dell'argomento principe, cioè il culo, ci avresti cazziati come al solito
 
   
viperovip
viperovip il 09/09/08 alle 12:54 via WEB
come molto più poeticamente diceva quell'altro, quando mi metti nei tutti un pò me ce rode ;o)
 
     
middlemarch_g
middlemarch_g il 10/09/08 alle 18:40 via WEB
Tu questa cosa non me la puoi dire. La virtualità nei nostri rapporti non è una scusante. E' un'aggravante semmai.E lo sai.
 
     
middlemarch_g
middlemarch_g il 10/09/08 alle 18:42 via WEB
Lupo invece me la può dire, lui si. A parità di rapporti virtuali, la cosa è diversa. E lo lo sa anche lui. Siamo tutti molto istruiti, qui Circolo.
 
 
Senza.Filtro
Senza.Filtro il 09/09/08 alle 13:29 via WEB
no, è che non ho niente da dire, ma lo so dire benissimo :)
 
caramello65
caramello65 il 10/09/08 alle 18:08 via WEB
Io sono, da profilo, un galantuomo :-)
 
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