middlemarch

I culi non sono tutti dello stesso rango

Giovedì prossimo sono in missione a Milano. Alle 11 ho una riunione alla Bicocca, e nel primo pomeriggio rientro a casa. Non vado spesso in missione. Per cominciare mi fa ridere il concetto. Penso sempre ai Blues Brothers. In missione per conto di Dio.  E questo non contribuisce certo a darmi quell'aria seria e compassata che sarebbe auspicabile quando interagisci con il dorato mondo dell'accademia italiana.

Secondo sono romana, e una romana a Milano è pur sempre una sorta di frattura epistemologica nel mondo del reale. Praticamente un tunnel spaziotemporale. Ti sembra di coesistere nello stesso universo, in realtà si tratta di due dimensioni differenti che proiettano il proprio ologramma uno sull'orizzonte dell'altro. Romani e milanesi non si compenetrano, non c'è niente da fare.

Ma soprattutto. Soprattutto. Soprattutto mi rode. Perchè ci vado in treno. Siccome ogni volta mi scordo le procedure per farmi rimborsare le spese, devo andare a rileggermi il regolamento. E ogni sacrosanta volta che mi tocca scorrere il capoverso che recita: il dipendente è autorizzato a viaggiare in prima classe esclusivamente nel caso in cui accompagni un docente universitario.  In caso contrario è tenuto a viaggiare in seconda mi prende un tale cosmico rodimento, che se non mi tenessi giuro che farei un macello.

Cos'avrà di più delicato il culo di un docente universitario, da non poter sedere sullo stesso cuscino su cui io posso appoggiare il mio?!

I cascami feudali di questo cazzo di paese non finiscono mai di soprendermi.