Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

 

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Due donne

Post n°316 pubblicato il 21 Ottobre 2008 da middlemarch_g
 

Ho passato la pausa pranzo con una studentessa di psicologia attempata come me. Noi del gruppo Gerovital qui in facoltà ci riconosciamo al volo. In mezzo a questo tripudio ormonale di legionarie ventenni col french sulle unghie, ci viene facile solidarizzare in fretta, e a parte. Non è cattiveria, le ragazzine  sono spesso dolci e molto socievoli. Ma onestamente non ti puoi intrattenere a lungo con passerottine alle soglie del primo grande amore o, nel caso frequente di studentesse fuori sede, con la vertigine dell'esordio ai fornelli o della spesa al Despar. Nel nostro caso sono tutte cosette archiviate alla voce: esperienze-che-devi-fare-per-diventare-adulta-ma-onestamente-speriamo-di-avere-qualcosa-di-meglio-da-raccontare-ai-nipoti, e da parecchio.

La mia collega è una signora che mi piace. E'  schietta, diretta, senza sovrastutture concettuali da femmina intrippata di pseudoletteratura analitica come molte delle venerande decane di questa facoltà. Per il resto è abbastanza chiaro che non ci assomigliamo affatto, e che la nostra intimità non andrà oltre una certa soglia. Ma questo non vuol dire che non mi sia simpatica.

Mi ha parlato dei suoi problemi di salute per un'ora e dieci - cioè 40 minuti in più della mia pausa pranzo abituale. E' stato un po' come ascoltare la lettura dell'Antico Testamento nella valle dei Nosocomi. Ogni cosa che poteva capitarle, le è capitata. Ogni cosa che poteva essere fraintesa al pronto soccorso, è stata fraintesa. C'era qualcosa di biblico  nella sua narrazione. Un'epopea epica che come l'Iliade lasciava spazio a un sacco di colpi di scena grondanti sangue e frattaglie.

Giuro che non c'è ironia. Non mi sono affatto annoiata. E poi a me piace ascoltare gli altri, è una cosa che mi succede continuamente. Quando conosco qualcuno, c'è una possibilità su due che in capo a un'ora mi abbia raccontato tutta la sua vita. In genere si privilegia il lato sentimentale. Ma non è detto.

E' una cosa che mi dà un sacco di spunti per riflettere. Continuo a pensare che gli esseri umani siano tutto sommato la cosa più interessante che circola in giro. Si capiscono tante cose leggendo il racconto della vita degli altri fatto in prima persona. Per esempio, prendete questo caso. Trovo fenomenale la scelta dei parametri che un individuo seleziona per definirsi, per dire a un altro, che non lo conosce, cosa considera costitutivo della propria identità. Non so se avete mai fatto caso a quante persone si identificano con una malattia, o con un decorso patologico. Come siano accurati nel descriverne i dettagli, i risvolti, le implicazioni, le conseguenze.  Ti dicono che è una tragedia, naturalmente. La peggiore delle sfighe. Il che in parte è vero. Ma questo non gli impedisce affatto di attorcigliare la propria identità  come un ramo d'edera intorno alla loro patologia. La malattia alla fine è ciò che li costituisce intimamente. Se smettessero di soffrirne, non saprebbero nemmeno più chi sono. Questo vale per tutto quello che ci succede nella vita, sia chiaro. Ma è la malattia che mi fa sempre particolare impressione.

Poi mi ha fatto pensare anche a un'altra cosa. Il mondo è pieno di troppa gente che parla, e troppo poca che ascolta.  Abbiamo tutti bisogno di parlare. E abbiamo bisogno di essere ascoltati. C'è qualcosa di commovente nel modo in cui ti guarda qualcuno che comincia a rivolgerti a te senza aspettative, e a un certo punto realizza che lo stai ascoltando. Che non è propriamente un dialogo, ma uno scambio in cui tu ci metti la storia, e l'altro l'interesse.

Che poi, a pensarci meglio, è all'incirca quello che fate voi con me.

Sta' a vedere che prima o poi mi tocca anche offrirvi una cena.

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Commenti al Post:
lupopezzato
lupopezzato il 21/10/08 alle 15:58 via WEB
"C'era qualcosa di biblico nella sua narrazione. Un'epopea epica che come l'Iliade lasciava spazio a un sacco di colpi di scena gorndanti sangue e frattaglie. Giuro che non c'è ironia."...
ahahah e meno male che non c'è ironia :o)))
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 21/10/08 alle 16:12 via WEB
Aspetta, mi sono espressa male. Intendevo dire che non c'era ironia da presa per il culo. Non intendevo sfotterla per vendicarmi del fatto che mi avesse annoiata, perchè non mi ha annoiata. Cercavo solo le parole più efficaci per spiegarvi il tono con cui mi ha descritto la sua vita.
 
   
lupopezzato
lupopezzato il 21/10/08 alle 17:21 via WEB
Sottolineavo la tua ironia. Divertente. Per il resto condivido: c'è ascolto, partecipazione, racconto e riflessione. Quello che anche noi facciamo con te? Allora c'è anche un'infinita pazienza :o)))
 
     
middlemarch_g
middlemarch_g il 21/10/08 alle 17:40 via WEB
Infinita pazienza con me? Ma se sono una perla di femminea condiscendenza!
 
caramello65
caramello65 il 21/10/08 alle 17:21 via WEB
Qualcuno lo fa con la moglie... dai racconti parrebbe la peggiore delle sciagure ma prova a togliergliela....
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 21/10/08 alle 17:40 via WEB
E si, più o meno, uguale.
 
eridanya
eridanya il 21/10/08 alle 18:43 via WEB
a me basta una pizza quando verrai in zona. e apri bene le orecchie perchè ti travolgerò con tutti i miei amori e con tutti i miei malanni. zarà bellizzimo.
 
aranceacolazione
aranceacolazione il 21/10/08 alle 20:09 via WEB
il rispetto, quello vero: il giusto equilibrio tra ascoltare ed essere ascoltati. l'importante è essere siceri, leali, nel parlare con l'altro come nell'attenzione all'altro. con o senza ironie!
 
ms.spoah
ms.spoah il 23/10/08 alle 08:21 via WEB
Bello, bellissimo. Però se continui a attrocigliare la tua identità intorno alla parola "attempata" va a finire che mi incazzo. E qui ci metto pure lo smile :-)
 
 
ms.spoah
ms.spoah il 23/10/08 alle 08:22 via WEB
attrocigliare...dà l'idea dell'atrocità contingente del termine "attempata",nonché del mio cipiglio no? :-))
 
   
middlemarch_g
middlemarch_g il 23/10/08 alle 08:35 via WEB
Guarda, io mi sento nel fior fiore degli anni, lo dico sempre. Mai stata così bella e determinata e felice e perfino assatanata come oggi. A vent'anni avevo la tendenza a corteggiare certi abissi ipercerebrali molto seducenti, il che di norma si concilia malissimo con le esigenze della carne. Resta il fatto che rispetto alle studentesse medie di questa facoltà ho un'età diversa. Non volevo dire altro che questo. Perchè per il resto, sotto il profilo della determinazione e dell'energia tantrica, me le mangio vive tutte quante.
 
     
ms.spoah
ms.spoah il 23/10/08 alle 12:08 via WEB
Appunto. E non avevo dubbi.
 
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