Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

 

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Che tu sia per me il coltello

Post n°368 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da middlemarch_g

E' una legge non scritta: chi vuole starmi vicino deve assumersi la responsabilità della mia anima. Perché qualunque idiota può capire come sia facile uccidermi.

David Grossman

Questo l'ha postato Kleo.

L'ho letto e ho pensato: bello. Però sia chiaro che io sono l'esatto opposto. Perchè qualunque idiota può capire come sia facile uccidermi. Ma questa non è una buona ragione per pensare che qualcuno debba assumersi la responsabilità della mia anima. Nè quelli che vogliono starmi vicino, nè gli altri.

E a pensarci bene, anche uccidermi è meno facile di quello che sembra. Certe volte sembri morto solo perché ti piacerebbe. Ma respiri. Respiri eccome.

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Commenti al Post:
viperovip
viperovip il 03/12/08 alle 12:58 via WEB
è solo una minaccia, per tenere lontana la gente: se mi uccidi, sappi che tutte le notti a mezzanotte tornerò, per tirarti le dita dei piedi da sotto le lenzuola. hai ragione tu mid, se vuoi qualcuno vicino non puoi affardellarlo o minacciarlo di carichi incombenti.
 
 
kleocoppersmith
kleocoppersmith il 05/12/08 alle 10:57 via WEB
'domani nella battaglia pensa a me, e cada la tua lama senza filo. domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori' non è una minaccia. è poesia.
 
ms.spoah
ms.spoah il 04/12/08 alle 09:23 via WEB
Se lasciassi a qualcun' altro la responsabilità della mia anima poi io come passerei il tempo? (Mi sembrerebbe di non vivere...)
 
 
kleocoppersmith
kleocoppersmith il 05/12/08 alle 10:57 via WEB
prendendoti cura dell'anima altrui?
 
   
ms.spoah
ms.spoah il 05/12/08 alle 11:07 via WEB
...l'anima sua...! lasciamo perdere, ché oggi non è giornata... :-)
 
ms.spoah
ms.spoah il 04/12/08 alle 15:27 via WEB
...Com'è che oggi stanno tutti zitti...?
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 04/12/08 alle 15:47 via WEB
Si vede che il mio umore un po' ondivago contagia. Ma non fa mica male, ogni tanto, cacciare la testa sott'acqua.
 
   
ms.spoah
ms.spoah il 04/12/08 alle 16:25 via WEB
Potessi ficcarcela per davvero...! :-)
 
lupopezzato
lupopezzato il 05/12/08 alle 09:11 via WEB
E' una legge non scritta: chi vuole starmi vicino non deve spaccarmi l'anima. Perché qualunque idiota dovrebbe sapere che sono capace di farlo da solo.
K.K.Keyster
 
 
viperovip
viperovip il 05/12/08 alle 09:36 via WEB
e neanche spaccare le balle, che pure quello da abbastanza fastidio. (p.s. un dà con l'accento secondo me ci stava)
 
viperovip
viperovip il 05/12/08 alle 09:38 via WEB
ragazzi, ma l'avete vista questa? http://www.youtube.com/watch?v=BrSSSfYE2dQ
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 05/12/08 alle 09:57 via WEB
yeahhh! perchè chi non beve in compagnia o è un ladro o è una spia!
 
ms.spoah
ms.spoah il 05/12/08 alle 09:57 via WEB
Adesso sì...sgrunt.
 
aranceacolazione
aranceacolazione il 05/12/08 alle 10:39 via WEB
Sì, la responsabilità della tua anima non puoi delegarla a nessuno, per quanto sia facile essere feriti. Ma la domanda, a questo punto, è: se la birra cadeva, di chi era la responsabilità?!
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 05/12/08 alle 10:57 via WEB
Il video è fatastico! Ma la Guinness non è irlandese? E l'Irlanda non è un paese molto cattolico?! Se sei alla ricerca di morigeratezza e non ti puoi più fidare nemmeno dei papisti, a chi cacchio ti devi rivolgere?! Meno male che al momento della morigeratezza sento di poter fare a meno. E' una bella fortuna.
 
   
lupopezzato
lupopezzato il 05/12/08 alle 12:33 via WEB
Evidentemente vale anche per i cattolici: ci sono quelli intelligenti e quelli stupidi. In Italia ci sono toccati quelli stupidi.
 
 
kleocoppersmith
kleocoppersmith il 05/12/08 alle 10:58 via WEB
più che delega, mi pare un caso di condivisione
 
   
middlemarch_g
middlemarch_g il 05/12/08 alle 11:01 via WEB
Condivisione, si. Non proprio condivisione dell'anima. Per quanto io credo fermamente all'unità mente-corpo, quindi anche in quel caso l'anima da qualche parte doveva esserci.
 
kleocoppersmith
kleocoppersmith il 05/12/08 alle 10:55 via WEB
Per usare una metafora giuridica: recedere da un contratto è un diritto, ma comportarsi secondo buona fede è un dovere.
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 05/12/08 alle 10:59 via WEB
Ti riferisci alla citazione o alla pubblicità della Guinness? Qua stiamo mischiando il sacro e il profano, comunque. Mi dispiace per Grossman che è un grande. E' finito in mezzo a un'orgia studentesca...
 
kleocoppersmith
kleocoppersmith il 05/12/08 alle 11:04 via WEB
boh, sinceramente sono scettica rispetto alle wonderwomen e ai supermen. la mia sarà tutta invidia, sia chiaro, ma non vedo perchè dobbiamo essere responsabili anche nel buttare la spazzatura, e non dobbiamo esserlo riguardo agli altri. non ho mai ingannato nessuno dicendo che starmi vicino sia facile. e penso sia quello che voleva dire grossman
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 05/12/08 alle 11:12 via WEB
Assumersi la responsabilità dell'anima di un altro è una cosa drammaticamente seria, ma ho la sensazione di dare un altro significato a questa citazione rispetto a quello che gli dai tu. Tu ne parli come sinonimo di assunzione di responsabilità del riflesso delle nostre azioni sugli altri, e in questo sono assolutamente d'accordo con te. E' necessario pensarci, e farlo sempre. Ma assumersi la responsabilità di un'anima a me sembra una cosa molto più grave. Vuol dire caricarsi sulle spalle il destino di un altro individuo facendo per lui la sua strada. A parte che la trovo un'operazione estremamente rischiosa, io comunque non permetterei a nessuno di farlo per me. Però, sia chiaro, sono scelte personali. Tu hai tutto il diritto di vederla diversamente.
 
   
kleocoppersmith
kleocoppersmith il 05/12/08 alle 11:54 via WEB
sì, ho capito cosa intendi. io avevo inteso la citazine in maniera più soft, intendendo per 'anima', l'integrità mentale-psichica di una persona. mi è venuta spontanea questa lettura, perchè non credo che l'anima esista in un altro senso.
 
     
viperovip
viperovip il 05/12/08 alle 12:29 via WEB
prendi me klè: ci vuole un niente ad ammazzarmi. poi però ti tocca sopportare un'ameba azzerbinato sbrodolante. certo non è cosa da tutti, però conosco chi c'è riuscito ma anzichè sobbarcarsi l'onere m'ha mollato lì, nel canale di scolo. ora secondo te se adesso mettessi su il cartello d'avviso, davvero davvero servirebbe a qualcosa? cioè chi ti vuole "ammazzare" in quel senso, credi ne terrebbe conto?
 
     
kleocoppersmith
kleocoppersmith il 05/12/08 alle 12:52 via WEB
neanche dire il contrario serve a qualcosa, se è per questo.
 
     
viperovip
viperovip il 05/12/08 alle 12:54 via WEB
serve per quelli che non vogliono ammazzarti.
 
     
kleocoppersmith
kleocoppersmith il 06/12/08 alle 08:16 via WEB
penso che la ragione profonda per cui non vogliano ammazzarmi sia che poi avrebbero il problema di cosa farne del cadavere. :-)
 
lupopezzato
lupopezzato il 05/12/08 alle 12:52 via WEB
Penso che l’errore di Grossman sia stato di mettere in quella frase due cose molto distanti e diverse. Ferire qualcuno è banale e facile. Tutti, anche il più animale di noi, ha un suo punto debole. Un angolino di amor proprio. Ferirci o addirittura ucciderci è più facile proprio per chi maggiormente frequenta la nostra anima.
La responsabilità è tutt’altro. Affidarla a qualcun altro è una delega di personalità. E’ vendersi. E’ morire dentro. Naaa.
 
kleocoppersmith
kleocoppersmith il 06/12/08 alle 08:14 via WEB
secondo me non dovreste prendere così sul serio quello che dice uno scrittore. a suo modo, ha scritto una frase d'amore. un po' come dire 'ti amerò per sempre' o 'darei la mia vita per la tua'. a parole siamo tutti bravi. anzi, qualcuno non è bravo neppure con quelle, a dire il vero.
 
 
kleocoppersmith
kleocoppersmith il 06/12/08 alle 08:20 via WEB
(calvino ha fatto un bellissimo ritratta di petrarca, facendo notare che noi, se pensiamo alla sua vita, lo immaginiamo intento a struggersi per laura e a camminare per deserti campi, mentre in realtà la maggior parte del tempo l'ha trascorsa pacifico e sereno a cesellare versi, seduto alla scrivania, accarezzando il gatto) (questo per dire: possiamo speculare così poco sugli altri, figuriamoci su noi stessi)
 
   
middlemarch_g
middlemarch_g il 06/12/08 alle 12:27 via WEB
In parte sono d'accordo con te, figurati, il lato cazzone delle cose apparentemente serie e/o auliche è uno degli anfratti che più mi piace praticare. Chi non sa ridere di se' anche nelle circostanze più dolorose è un uomo destinato a soffrire in modo inenarrabile. Per un altro verso però, no, non sono d'accordo, perché il discorso di Calvino punta a scindere la qualità delle esperienze tra quelle realmente vissute e quelle solo sognate, come se queste ultime fossero un po' meno vere, e quindi un po' meno degne di rispetto o un po' meno attendibili. Mentre io trovo, per averne fatto diretta esperienza, che c'è più vita, sangue, lacrime, calore, disperazione, nelle cose magari mai avvenute, ma molto intensamente desiderate, piuttosto che in tanti gesti compiuti quotidianamente senza un'ombra di passione. Le cose più reali non sono sempre necessariamente le più vere.
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 07/12/08 alle 10:58 via WEB
Come le scarpe rosse. Questo commento è perfetto.
 
     
middlemarch_g
middlemarch_g il 07/12/08 alle 14:38 via WEB
Ti ringrazio. Io invece sono dispiaciuta per Kleo. Ho la sensazione che ci sia rimasta male in qualche modo, e siccome la citazione l'ho presa da lei, mi sento anche vagamente espropriatrice di valori altrui. Non intendevo non riconoscere a Grossmann il suo valore, comunque. Lo trovo un grande scrittore. E la citazione era comunque bellissima, mi ha fatto molto effetto, solo che non mi ci riconoscevo.
 
     
kleocoppersmith
kleocoppersmith il 11/12/08 alle 12:24 via WEB
1. non sono dispiaciuta, ma meno aulicamente impegnata in una fitta rete di cazzi miei 2. non penso che calvino intendesse dare quella connotazione (le cose 'sognate' sono meno vere), bensì che bisogna sempre fare la tara alle sofferenze poetiche e a quello che si dice di voler fare. 3. io ritengo che ci sia, cmq, un primato della realtà sulla poesia, perchè la poesia è 'solo' la proiezione consapevole (perchè chiaramente elaborata e, perciò, filtrata della realtà) del nostro essere, mentre quello che siamo 'in realtà' conmprende anche ciò che non vogliamo essere 4. le cose migliori, tra quelle che scrivo, ma ho chiesto a qualche amico a conferma, sono quelle meno schiettamente autobiografiche- più precisamente, sono una rappresentazione simbolica della mia autobiografia.
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 15/12/08 alle 16:52 via WEB
1.ti faccio i miei più sinceri auguri perchè i cazzi tuoi vadano solo per il meglio; 2. le cose sognate sono meno vere perchè generalmente si sogna il futuro. Nel sogno c’è voglia e speranza, cose che invece il passato ha già archiviato; 3. io penso che la realtà sia tutto. E’ il 100 e la poesia non è la parte irrealizzata o irrealizzabile della realtà. Forse è l’essenzialità stessa della realtà e proprio per questo non può prescindere da essa. Credo.
 
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