Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
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Il re taumaturgo

Post n°406 pubblicato il 19 Gennaio 2009 da middlemarch_g
 

Ascolto con progressivo smarrimento l'elenco dei festeggiamenti previsti per l'insediamento del presidente eletto. Quattro giorni di celebrazioni. Quattro. Accipicchia, che inno al low profile. Manco il carnevale di Venezia ai tempi del Tiepolo. Ma non sarà un filino troppo? Soprattutto, non sarà un filino inappropriato date le circostanze planetarie? Sento dire che perfino l'esercito israeliano si sta consumando le ginocchia per smobilitare a razzo da Gaza in tempo per far adagiare al suolo tutto quel polverone a favore di telecamera. Accipicchia. Nient'altro? E per un favorevole allineamento planetario non c'è proprio nessuno che si muova? Che si deve fare da queste parti per avere una stronzissima cometa che solchi i cieli in concomitanza con l'insediamento? Sarà poi tanto difficile porca paletta?

A me Obama non è antipatico per partito preso, se non altro perché è nero, e ammesso che a titolo personale finisca per non combinare niente di buono, almeno potremo dire che sarà servito a una buona causa. 
Però ho la sensazione che in una democrazia, diversamente da una qualsiasi altra struttura governativa a titolo ereditario o comunque non elettivo, il succo del discorso dovrebbe essere appunto che, ammesso che ci sia qualcosa da festeggiare, le bandierine le sventoliamo dopo, e non prima. Quando c'è qualcosa da valutare. Quando ha senso esprimere un giudizio. Prima semmai capisco che tu possa avere voglia di andarti a prendere una pizza al take away con la famiglia e gli amici, e aggiungerci, chessò, un bottiglione di champagne californiano per festeggiare. A titolo privato però, e nel contesto dei tuoi affetti più cari.

Ma che la tua nazione senta la necessità di festeggiarti anticipatamente in questo gigantesco baraccone spontaneo e caloroso come l'iceberg del Titanic, a me lascia abbastanza perplessa.

Non lo so. E' proprio l'avverbio che mi indispone.
Prima. Ma prima di che?

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Commenti al Post:
viperovip
viperovip il 19/01/09 alle 14:58 via WEB
Secondo me si sta festeggiando l'addio di W.
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 20/01/09 alle 09:11 via WEB
E' un'ipotesi. Neanche troppo peregrina. In quel caso però 4 giorni di festeggiamenti li trovo piuttosto modesti.
 
lupopezzato
lupopezzato il 20/01/09 alle 12:50 via WEB
A proposito di Bush, la Storia è proprio come il bicchiere. Non conta quello che c’è dentro ma solo il tuo personalissimo concetto di pieno-vuoto.
Quest’uomo passerà alla Storia come uno dei peggiori presidenti degli USA eppure il suo popolo ovvero quella democrazia con la quale ci piace sciacquarci la bocca lo ha votato due-volte-due.
Le porcate americane in Iraq e nelle varie cosiddette prigioni sembrava fossero tutta colpa sua eppure, a parte Zapatero, tutto il mondo gli ha dato complicità militare ed appoggio politico. Come se non bastasse gli hanno permesso di raddoppiare le sue basi militari (Vicenza) oppure di venire ad installare in Europa (Polonia e Cechia) nuove basi missilistiche.
Cazzarola, c’è qualcosa che non quadra in tutto questo. Non è che si chiama ipocrisia?
Se poi dovessi giudicarlo da americano dovrei anche dire che in realtà è stato uno dei migliori presidenti stars-and-stripes. Ha destabilizzato l’Europa rendendo sempre più difficile la sua Unione ed ha fatto in modo che l’obiettivo del terrorismo non fossero più gli USA ma tutto l’Occidente. Secondo me, se fosse stato tecnicamente possibile, Bush sarebbe stato rieletto per la terza volta.
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 20/01/09 alle 12:58 via WEB
Sul fatto di essere stato eletto due-volte-due avrei le mie riserve. La seconda, vabbè, te la passo, del resto il paese era in guerra, e anche i romani in casi di emergenza rinunciavano al consolato per la dittatura. Ma che nel 2000 il vincitore fosse davvero lui, mi suscita onestamente qualche perplessità.
 
   
viperovip
viperovip il 21/01/09 alle 15:07 via WEB
E' che noi pensiamo agli americani come quelli di New York, Miami o San Francisco... L'America vera invece è tutta nel mezzo, quella che si stupisce se scopre che anche da noi c'è il double whoopper bacon cheese e che è davvero, ma davvero mica per scherzo, convinta che se fai una guerra in Iraq primo stai sicuro in casa tua, secondo finalmente salvi un popolo barbaro e retrogado.
 
sparus_rm
sparus_rm il 20/01/09 alle 20:28 via WEB
Non bisogna guardare agli Stati Uniti con gli occhi che usiamo per valutare quella bassa macelleria che è la politica italiana. Questi momenti sono fondativi di un'identità fortissima degli americani, della loro incrollabile fede nei valori della democrazia. Di quella che nel 1967 Robert Bellah definì "civil religion".
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 21/01/09 alle 08:33 via WEB
Per certi versi sono d'accordo con te. Ma lo faccio con molte resistenze mentali. Mi costa fatica insomma. Perché sarebbe stupido negare che il nostro approccio alla politica sia diverso dal loro, lo sappiamo tutti. Però poi le implicazioni connesse al praticare con fidesimo assoluto quella che molto appropriatamente hai definito civil religion mi fanno talmente incazzare, che mi spingono lo stesso ad essere molto molto caustica. Perfino più di quanto non sarei coi politici di casa mia. Che è tutto dire.
 
   
middlemarch_g
middlemarch_g il 21/01/09 alle 08:39 via WEB
Poi mi hai fatto tornare in mente una cosa. Adesso ci scrivo un post. Ciao
 
   
sparus_rm
sparus_rm il 22/01/09 alle 08:59 via WEB
Non credo che si tratti di fideismo in assoluto, ma di una cultura politica condivisa basata sulla condivisione di alcuni chiari, saldi valori, entro i quali chiunque possa riconoscersi e dar vita al processo democratico. Come ho scritto altrove, il discorso di Obama è un manifesto contro il cinismo della politica.
 
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