Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

 

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Scagliatemi contro la prima pietra, che me la merito tutta

Post n°699 pubblicato il 28 Agosto 2011 da middlemarch_g
 

Ho passato il fine settimana con amici che non vedo mai perché vivono a Roma. Uno di loro lavora in Telecom. Non so come a un certo punto abbiamo cominciato a parlare della moria delle cabine.

E cosa salta fuori? Che per l'area di Roma le famose mail da inoltrare se vuoi salvare la vita a una cabina arrivano proprio a lui. Dice che le motivazioni sono surreali. Dice che nelle cabine ormai ci fanno cose che è difficile immaginare. Dice anche che la media delle telefonate effettuate mensilmente da un cabina telefonica italiana è: una.

Come dicevo: la questione non è salvare la vita alle cabine. La questione è la pervicace tendenza così tipica degli umani a radicarsi alle cose che conoscono. E' questo che mi impressiona. La paura di cambiare. La paura di lasciare che le cose accadano. La paura dell'ignoto anche quando quel che conosci è un'emerita merda. La paura di essere qui e ora per il terrore di quello che potrebbe accadere lì domani.

Ma s'è mai visto un giglio del campo preoccuparsi di quella straminchia dello spread?

 

sunflowers

 

 
Rispondi al commento:
lupopezzato
lupopezzato il 01/09/11 alle 14:41 via WEB
Ci sono quelli che hanno bisogno di dati statistici per capire dopo quanti interventi la loro stupidità acquisisce consapevolezza di se stessa. Diamogli tempo, da quello che ho capito, gli interventi sono ancora pochi per certi spessori di stupidità.
Io comunque sono dell’opinione che una certa quantità di cretini è sempre necessaria all’evoluzione. Ci sono due modi per scegliere la strada da percorrere. Uno è faticoso, l’altro è senza sforzo ma statisticamente funzionano entrambi. La modalità faticosa è informarsi, chiedere, capire. L’altra, quella facile facile è guardare che strada prende il cretino ed andare dall’altra parte. Solo nello 0,3% dei casi non funziona. E’ questa infatti la probabilità che un cretino faccia una cosa sensata.
Insistendo sulla necessità di cretini nel tipo di società che ci siamo dati c’è da fare però anche un’altra riflessione: alla grandezza cui sono arrivati tanti personaggi considerati "grandi" ha contribuito un numero maggiore di cretini o di non cretini?
 
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