Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

 

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Del perché io, per quel che vale la mia opinione, avrei sinceramente scelto qualcos'altro

Post n°592 pubblicato il 10 Novembre 2009 da middlemarch_g
 

Della mia opinione si può tranquillamente fare a meno, si sa, specie in una circostanza come questa, in cui di gente che starnazza in giro ce n'è in misura sufficiente a riempire quasi tutti i palinsesti. Ma non è comunque mia intenzione schierarmi pro o contro, anche perché che bisogno avete dell'ennesimo parere sul crocifisso? Basta leggersi due post recenti per sapere come la penso sulla questione, e senza nessuna argomentazione più dirompente di quelle che circolano in giro fra chi la pensa come me.

No, sull'argomento vorrei invece dire un'altra cosa, che sarebbe spiegarvi perché il crocifisso proprio non lo reggo. Non tanto e non solo come icona religiosa, ma perché incarna la scelta consapevole di ipostatizzare un preciso momento della vita di Gesù - che fece e disse molte altre cose meritevoli, oltre a farsi ammazzare innocente - ma di cui il cristianesimo non ha scelto di farsi carico nello stesso modo, concentrando tutta l'essenza del simbolo in quel preciso evento circostanziato.

Mi sono sempre immaginata una cosa così: metti una sera di quelle in cui tocchi il fondo di tristezza e depressione e non hai voglia d'altro che di prenderti una sbronza in pace in un locale dove nessuno ti conosce e dove non conosci nessuno. Metti che mentre mandi giù l'ennesima birra, attacchi a parlare con un tipo dall'aria irrisolta. Metti che questo ti racconta una storia qualsiasi, magari la sua. E ti dice di aver passato molti anni della sua esistenza traccheggiando privo di meta in un logorio di giorni svuotati di senso e obiettivi, e che una bella mattina al parco, quando meno se lo aspettava, ha incontrato un uomo che avevo occhi e parole diverse. Che come niente si è ritrovato a raccontargli tutto di sè. Che si è sentito accolto come mai gli era capitato prima. Che quando poi ha smesso di parlare e ha cominciato ad ascoltarlo, s'è sentito ancora più profondamente vivo e attratto dal potere della presenza di questo sconosciuto, in fondo allo straordinario talento della sua integralità di individuo in cui cuore, opere e intenzioni agivano all'unisono senza fratture in un modo che lui non avrebbe mai creduto possibile. Metti che poi prosegue raccontandoti di aver abbandonato tutto per seguirlo insieme a un gruppetto di sconosciuti che dall'oggi a domani hanno cominciato a condividere ogni cosa come fratelli, in giro per le strade del mondo senza più nessuna paura del futuro. Metti che dal fondo della tua esistenza miserabile e ubriaca in un lampo di verità, mentre lo ascolti parlare, all'improvviso tu capisca che quest'uomo che ti parla è andato più vicino a sperimentare l'amore in tutte le sue forme di quanto a te potrà mai succedere in questa o in una qualsiasi delle tue prossime vite future. Metti che poi lo vedi scurirsi in volto quando comincia ad avvicinarsi all'epilogo rievocando l'arrivo della fine e richiamando alla memoria tutti quelli che da tanto amore si sono sentiti oltraggiati e feriti, e di come per far cessare un simile scempio indecente hanno tramato, complottato, sparlato, tradito, pagato, comprato e venduto fino a quando non sono riusciti a trovare una scappatoia con un'accettabile etichetta di superiorità etica per far fuori l'uomo che era responsabile di tutto questo. A cui hanno teso una trappola, facendo in modo che fosse solo, in una notte d'inverno, per farlo stanare da un branco di sicari che l'hanno sospreso e ammazzato, non so, diciamo per esempio a sprangate. Perché mi serve un finale che sia leggermente diverso da quello canonico.

Insomma metti tutto questo, ché tanto il quadro è chiaro, no? Divago solo per darvi il tempo di entrare nel contesto emotivo. Ecco, adesso metti che mentre senti montare dentro di te la rabbia e la ferocia del giusto contro questi stronzi, ipocriti, assassini, mediocri di merda che pur di non tollerare chi faceva da specchio alla propria miseria, invece di assumersene la responsabilità hanno preferito macchiarsi le mani di sangue, proprio in quel momento ti cade l'occhio su qualcosa che il tuo nuovo amico, quello di cui stai condividendo lo strazio, porta al collo, e che si sfiora con le mani di tanto in tanto, distrattamente. Guardi meglio, perché pensi di esserti sbagliato. Ma no, non ti sei sbagliato. E' una spranga. La riproduzione di una piccola spranga ricoperta d'ora, cesellata con una certa eleganza. Lui vede il tuo sguardo stupito e ti fa un sorriso stanco: so che sembra strano ma la portiamo tutti, tutti noi che lo seguimmo. Lo facciamo in ricordo di lui. Be' voi dite quello che vi pare. Ma a me sembrerebbe parecchio macabro.

Perché se sei stato in compagnia di quest'uomo per tutto quel tempo, e hai ascoltato le sue parole, hai sentito la potenza di quell'invito alla vita e alla vera essenza dell'essere, alla pienezza, alla benedizione di ogni attimo, e il richiamo a non dimenticare l'altezza del cielo o la vastità immensa dell'orizzonte che è fuori di te e quello ancora più ampio e profondo che è dentro di te, e invece di santificare la tua esistenza nella celebrazione ininterrotta della gioia, tutto quello che sai fare per ricordarti di lui è identificarti nel simbolo della sua martirio orrendo che gronda sangue dalle piaghe, io credo che tu abbia dei grossi problemi. Senza parlare del fatto che secondo me non hai capito un cazzo, e forse ti conveniva restare a traccheggiare privo di meta in un logorio di giorni svuotati di senso e obiettivi. Che poi infatti coincide abbastanza col destino di molti di quelli che oggi vogliono ancora quel simbolo di allegra letizia sui muri, no? Perchè non risulta che il cristianesimo ai massimi livelli sia mai stata religione particolarmente incline alla gioiosa ilarità.

Perché depressi si. Ma orgogliosamente cristiani, vivaddio.

Amen.

 
Rispondi al commento:
ms.spoah
ms.spoah il 11/11/09 alle 08:55 via WEB
Ecco, hai sgomitolato splendidamente la mia incazzatura di ieri condensata in un commento da Evaso. E ti devo dire che fa sempre piacere sentire la presenza di qualcuno quando si rimestola in un pentolone di rabbia con la tristezza in bolle che fa gluglu.
 
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