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Dominus et deus

Post n°616 pubblicato il 23 Dicembre 2009 da middlemarch_g
 

L’ha perdonato, l’ha perdonato! Come il papa con Alì Agca, come Nostro Signore coi suoi carnefici!

Certo, la chiosa al ragionamento suscita qualche perplessità: non deve passare il messaggio che si può andare in giro e colpire liberamente il presidente del Consiglio, che rappresenta un’istituzione. Ahh, ho capito. Se sei il presidente del Consiglio, in quanto istituzione, non ti posso colpire liberamente. Se invece sei un pirla qualsiasi che indossa, chessò, un completino D&G, allora ti posso caricare di mazzate in nome dell’orrore per la truzzeria, e aspettarmi ragionevolmente di ottenere clemenza dai magistrati sia sotto il profilo giuridico che sotto quello del buon gusto.

Mi ricordo che anni fa, durante un concerto per il primo maggio, Michele Serra disse: Berlusconi ha un problema serio con la democrazia perché non la capisce e la considera un cosa che gli fa perdere tempo. E in effetti, al di là delle ricadute patologiche che un simile atteggiamento implica - e che sono evidenti per tutti anche senza compulsare il DSM-IV sotto l’asse Disturbi della personalità – è ovvio che in qualche modo perverso lui è davvero convinto di quello che fa. Si serve di una terminologia di derivazione democratica e ci inzeppa una frase come quella senza rendersi conto che ogni cosa che fa tradisce lo spirito dei contenuti. Rispetto, istituzione, rifiuto della violenza, perdono sono tutte etichette appiccicate sul nulla. Non è l’istituzione che sacralizza un individuo, è l’esatto contrario. E’ l’individuo Berlusconi che sacralizza l’istituzione. L’istituzione è sacra perché la occupo io. Se, per fare un esempio, la incarna invece un comunista che ha collocato in corte costituzionale altri 3 o 4 sovversivi come lui, allora con l’istituzione della Presidenza della Repubblica mi ci pulisco il culo, e altrettanto dovrebbero fare tutte le persone sensate in questo paese.

A modo suo ha qualcosa di mistico. Confonde se stesso con l’infinito. Espande i suoi confini oltre i limiti del corpo e dell’ego non per fondersi con l’universo ma per assumerlo in sé e per conformarlo a sua immagine. Dal punto di vista clinico ha qualcosa di affascinante. Da quello politico sta più dalle parti di Ai confini della realtà. Ma comunque su una cosa ha ragione: è il presidente del consiglio, e di sicuro è una cosa che non ci permette mai di dimenticare.

 
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