Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

Messaggi di Gennaio 2008

Possiamo osare?

Post n°6 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da middlemarch_g

Ragazzi, provocavo. Volevo vedere che succedeva se tiravo fuori la mia definizione di uomo medio. Perchè sono consapevole di essermi pericolosamente avventurata oltre le soglie dell'utopia.

E' che io ho un sogno, come Martin Luther King. Ho avuto la discutibile fortuna di fare studi speculativi, quel genere di attività che ti porta a credere che l'uso delle parole non è condizionante solo sul piano della comunicazione ma anche soprattutto su quello della definizione della realtà. Le cose sono quello che dici. Le cose sono il modo in cui le chiami. L'essenza della realtà è il nome che le dai per definirla.

Allora ho pensato: cominciamo proprio da qui. Cominciamo col dire che chiunque non rientri per difetto all'interno della mia definizione di uomo medio, non è degno di definzione e basta. Stabiliamo una volta per tutte che se non rientri nei parametri minimi di appartenenza alla categoria di uomo medio non sono io che devo sforzarmi di abbassare gli standard per includerti, sei tu che devi fare qualche sforzo per poterci rientrare. Definiamo con improcrastinabile oracolarità che un uomo - ma anche una donna - degni della categoria di mezzo non possono essere niente di meno di così. E quelli che non si adeguano, non li prendiamo nemmeno in considerazione. E del resto perchè dovremmo? Non credo che sentiremo la loro mancanza.

Il mio progetto è innalzare vorticosamente la soglia della normalità. E' venuto il momento di dichiarare che se non siete normali faremo a meno di voi. Ricordatevi solo che il precetto della norma non sarà più vincolato al numero, alla quantità, alla proliferazione insensata e irragionevole di un comportamento. Sarà legato alla qualità.

Perchè, non so voi, ma io sono davvero stanca di sentirmi strana.

 
 
 

Quello che un uomo medio crede di volere non è necessariamente quello che vuole

Post n°5 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da middlemarch_g
Foto di middlemarch_g

Mi segnalano di aver trascurato un dettaglio. Pare che la tendenza femminile peninsulare a fottersi le ginocchia al solo scopo di potersi specchiare sul pavimento dipenda essenzialmente dal compagno della medesima nazionalità, il quale vuole accanto a sè un compromesso tra una suora e una colf, e comunque un surrogato della madre.

Io obietto che non è affatto quello che vuole, e di sicuro non è quello che lo rende felice, infatti quando ce l'ha, è il primo a lamentarsene urbi et orbi. È quello che crede di volere, magari. È quello che gli hanno insegnato ad aspettarsi. Ma se uno è dotato di un minimo sindacale di intelligenza, alla resa dei conti non può esserne lieto. Un'invasata del perfezionismo domestico è una peste diffusa e senza requie che per definizione non ti lascia mai uno spazio tuo, un angolo della casa sulla cui gestione non si senta obbligata a mettere bocca.

Un uomo mediamente intelligente - che sappia vivere, godere delle cose belle, della compagnia, del cibo, delle sue passioni, di una bella dormita il sabato mattina, che abbia gusto per uscire ogni tanto e portarti fuori, che non si sbatta troppo al lavoro solo per affermare il suo ego, che abbia il senso della tenerezza, che sappia scopare e sia consapevole che è una cosa che richiede tempo e devozione - tutto ciò che insomma io mi ostino a chiamare un uomo medio, come può essere felice scegliendo consapevolmente una pazza maniaca armata di scopettone? Lo voglio dire a chiare lettere: quattro ore al giorno spese per casa sono una follia alienante! La mia casa è dignitosissima, non abito in un suk. E tutto questo si può ottenere col contributo di Margherita, che viene a stirare e fare bagni e  pavimenti una volta la settimana, mai più di tre ore per volta, e con la minima cura di lasciare i piatti nell'acquaio dopo cena, piatti di cui in casa si occupa chi ha tempo, quando ce l'ha, chè se poi una volta vai di fretta e li rimandi al giorno dopo non muore  nessuno. Tutto il resto è delirio. 

Poi sia chiaro che per me va bene tutto. È sufficiente tenere presente che se troviamo normale passare quattro ore al giorno in casa, e contestualmente occupiamo la quarantottesima posizione mondiale per numero di deputati femmina in Parlamento (più esattamente tra l'Uzbekistan e la Bolivia), tra i due fenomeni plausibilmente la relazione c'è. Basta esserne consapevoli.

Perchè trovalo te il tempo per sognare un fulgido destino parlamentare, ma al limite anche solo per sviluppare un embrione di personalità, quando ti fagocita l'ossessione domestica. E oltre quello, magari ti tocca anche andare a lavorare.

 
 
 

Prossima programmazione

Post n°4 pubblicato il 29 Gennaio 2008 da middlemarch_g
 

In realtà questa cosa dell'essere donne in (apparente) controtendenza mi sta appassionando. È che ora non ho tempo di approfondire il tema. Va de sè che ci sarebbe ben altro su cui ragionare a parte il matrimonio.

Per esempio: qualche annetto fa lessi una statistica che mi lasciò folgorata. Diceva che le donne italiane dedicano alla cura della casa una media di 4 ore al giorno. Una media. Di quattro ore al giorno. Che vuol dire - lo ricordo per i meno avvezzi alle complicità con le scienze matematiche - che qualcuna sta sul pezzo un paio d'ore, e qualcuna sei. O anche: qualcuna una mezz'oretta, e altre dalle cinque ore in su. La media europea, se non ricordo male, era sull'ordine delle cinque ore settimanali.

Sarà il caso  che ne parliamo. Nel frattempo non esito ad anticiparvi che a me questa cosa fa correre i brividi lungo la schiena.

PS Tra i meno avvezzi alle scienze matematiche è evidente che ci sono anch'io. Ho fatto una proiezione oraria sulle medie non proprio correttissima...Il che non cambia di una virgola il fatto che quattro ore al giorno a ramazzare sono un'eresia. Indipendentemente da come le parcellizzi per individuo campione.

 
 
 

Comincio a inclinare verso il pessimismo

Post n°3 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da middlemarch_g
 

Riformulo la questione. Magari mi sono espressa male. Io pecco frequentemente di eccessi verbali poco proficui ai fini di un sereno dialogo bilaterale. Infatti mi chiedo spesso cosa faccio qui invece di occupare uno scranno in Parlamento, non avendo all'apparenza niente di meno di un qualsiasi deputato medio della Repubblica Italiana. In tailleur faccio la mia porca figura come la Pollastrini. Se apro bocca sono in grado di infilare due congiuntivi di fila senza iperventilare. Conosco la data della scoperta dell'America anche senza l'ausilio di Google. Oddio, è vero che ho disgusto assoluto per la figura di Bruna Vespa e non andrei a Porta a Porta nemmeno se ne andasse della mia vita o di quella dei miei cari, e mi rendo conto che  questo potrebbe costituire un ostacolo. Ma per 12.500 euro al mese sento che potrei riconsiderare la portata delle mie resistenze.

Insomma, il senso del mio appello era il seguente: esistono donne a cui non frega una mazza di sposarsi secondo i canoni consolidati? Dirò di più, donne che, come me, si sarebbero sentite terribilmente a disagio nel percorrere una navata vestite di bianco, con un centinaio di occhi addosso, così scopertamente al centro dell'attenzione? Non perchè a me non piaccia essere il centro dell'attenzione. Detesto il genere virginale modestia, non è nelle mie corde. Ho una certa vanità intellettuale anch'io. Ma cosa c'è di eccitante in una forma di attenzione derivata?. Non ti guardano perchè sei tu, ti guardano perchè occupi lo spazio di un simbolo. E al posto tuo guarderebbero chiunque avesse il braccio pinzato a quello del babbo, indossasse un abito conforme e percorresse lo spazio che stai occupando.

Se qualcuno decide di puntarmi gli occhi addosso deve essere perchè dico cose intelligenti, o sono figa, o emetto un'aura, o qualsiasi altra esternazione della mia personalità. Mia, porco giuda. Mia. Se sono all'altezza. Se me lo merito. Non la summa delle proiezioni di un milione di altre con cui non ho niente a che fare.

Ecco, intendevo questo. Ma mi riservo di approfondire la questione in caso di ulteriori, laconici silenzi. Datevi una regolata.

 
 
 

Giorno 2

Post n°2 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da middlemarch_g
 

È passata una notte. Dodici ore circa dalla mia disperata richiesta di alleate. Qualcuno ha risposto. Dunque esistono matrimoni non viziati dalle trame di un destino beffardo ma ineluttabile.

Certo, ha risposto un uomo. E questo vuol dire che la mia è essenzialmente una vittoria di Pirro. Perchè gli uomini disponibili per cerimonie low profile sono molti, anche se se poi sono costretti a cedere alla magnitudo culturale dell'evento. È pur vero che l'uomo in questione avrà sposato una donna - lui non l'ha specificato, ma sento di poterlo dare per certo, essendo i Dico una eventualità giuridica ancora molto improbabile, specie finchè continuerà a occuparsene le Bindi - e dunque una femmina che ha acconsentito ci deve pur essere da qualche parte. Ma l'adesione sarà stata spontanea? È questo che mi tormenta. Perchè comunque non ha risposto lei.

 
 
 

Great expectations

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Samuel Beckett

 

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