Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

Messaggi del 24/09/2008

De viris et mulieribus

Post n°271 pubblicato il 24 Settembre 2008 da middlemarch_g
 

Qualche mese fa avevo scritto un post sull'episodio finale di Grindhouse, il film di Tarantino, in cui si verifica una cosa davvero inconsueta: 4 ragazze sportive e atletiche, giovani e arrapanti, riempiono di mazzate Kurt Russell e gli rifanno i connotati a mani nude.

Mi aveva colpita perchè, ne converrete, è una cosa che al cinema non capita mai. A nessuno sceneggiatore passa per l'anticamera del cervello di far fare una cosa simile a una donna, specie se giovane e carina. Ce le vedete voi, cheneso, Scarlett Johanson o Cameron Diaz  fare una roba così? Qui non si parla del calcettino estetico simil marziale, che serve essenzialmente solo per scoprire la carne fino alle cosce comprese, di una Lucy Liu perfettamente truccata in Charlie's Angel . Non è roba che serve ad eccitare prima di cena i masochisti light. Questi sono sganassoni da trinciapolli, da schizzi di sangue e frattaglie, una cosa non frequentissima neppure per i maschi, e di certo del tutto preclusa alle donne nel cinema.

La tiro fuori di nuovo perchè l'ho trovata su Youtube, è qui, perfino in italiano. Una precisazione: Kurt Russell nel film è uno schifoso maniaco omicida che ha appena tentato di far fuori anche le 4 ragazze che lo demoliscono. Non esercitano su di lui una violenza gratuita, si limitano a vendicarsi di uno sconosciuto che senza alcuna provocazione ha tentato di ucciderle.

Dategli uno sguardo, perchè avrei due domande da fare. Una agli uomini, e l'altra alle donne. Dagli uomini vorrei sapere se, come mio marito, si sentono profondamente infastiditi dalla scena in quanto tale. Mio marito è tutto tranne che un reazionario. Eppure non può ricordare questa cosa senza diventare profondamente nervoso.

Per le donne invece la domanda è questa: fatta salva la riserva contro la violenza brutale che dà fastidio anche a me, lo sentite il potere liberatorio di queste immagini, o è una cosa che avverto solo io, e mi devo preoccupare?

Let me know.

 
 
 

Mater semper certa

Post n°270 pubblicato il 24 Settembre 2008 da middlemarch_g
 

Insomma, pare che se sei una donna e vuoi un figlio che porti il tuo cognome - senza ricorrere a gesti estremi tipo darla a tutti finchè non ti impallinano in modo da rendere pressochè impossibile l’identificazione del padre - adesso puoi. La Corte di Cassazione, bontà sua, ha riconosciuto che l’obbligo alla trasmissione del solo cognome paterno è un filino in contrasto con il principio di equiparazione giurdica dei sessi di fronte alla legge.

Detto così sembra anche bello, una normativa illuminata di ampio respiro. Peccato per quel dettaglio che appanna il quadro d’insieme: i coniugi devono essere assolutamente d’accordo. Se non c’è accordo, non si può fare. E visto che il caso  si pone solo quando la madre manifesta espressamente il desiderio, la questione potrebbe anche essere riformulata così: il cognome materno si può trasmettere - per carità, siamo mica ai tempi delle caverne, ed è ora di farla finita con certi schematismi patriarcali veteroconservatori! - basta che il padre dia il suo augusto consenso. Che sarebbe un po’ come se il Ministro delle Comunicazioni dicesse: da domani tutte le tariffe con cui i gestori telefonici vi taglieggiano facendovi pagare cifre incongrue per un sms del cazzo, sono abolite. Sempre che il vostro gestore sia espressamente d’accordo.

In tutta onestà, tra le tante cose su cui si potrebbe intervenire questa non era proprio la prima che mi sarei fatta venire in mente. Insomma non sarà bello, ma credo di poter sopravvivere anche in una società dove la legge mi impone di dare a mio figlio il cognome del padre. Certo, se proprio vi urge la fregola di riconoscermi il diritto di dargli anche il mio cognome, va bene, non mi dispiace, lo accetto di buon grado. Però se lo fate, che sia con un minimo di serietà. Perché altrimenti possiamo derubricare serenamente anche questa esperienza sotto la voce: dannata presa per il culo.

 
 
 

Great expectations

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Samuel Beckett

 

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