Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
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Messaggi del 03/08/2009
Post n°539 pubblicato il 03 Agosto 2009 da middlemarch_g
E' vero. Siamo una genia di creature particolarmente stronze. E malgrado questo ogni tanto ci visita un maestro. Anche quando non ce lo meritiamo. Forse soprattutto quando non ce lo meritiamo. E grazie all'Eco di Praga per l'imperdibile segnalazione.
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Analisi comparative su scala likert dimostrano che:
Io con tutto questo non voglio dire niente nè dimostrare nulla. Desideravo solo condividere con voi una considerazione che m'è sorta spontanea dopo aver letto l'indagine che ho vi ho appena riportato. E che all'incirca è di questo tenore: ma non avete mai la sensazione che gli uomini in generale, ma quelli occidentali in particolare, siano una genia di creature straordinariamente stronze? |
Qualche volta uno si attacca a qualsiasi cosa, perfino una modesta metamorfosi cromatica, pur di vedere se gli riesce di schiodare dalla stessa espressione di fronte allo specchio, dallo stesso loop ossessivo nel circuito dei pensieri, dalla stessa noia di essere se stessi. Una roba talmente tetragona e piantata al suolo che davvero entra in conflitto con qualsiasi indicazione ragionevole, perfino quelle elementari, perfino il bugiardino del Tao. Senza contare che certa gente - quella che il Tao ce l'ha sempre in bocca - ormai dovrebbe avere imparato qualcosa. Dovrebbe. Dovrebbe. Ma mai come oggi il condizionale risulta essere un modo che profondamente mi amareggia e mi delude. Il condizionale certe volte è come la mamma, come il capoufficio, come l'amica che sa tutto lei. Il condizionale è il modo che insinua: te l'avevo detto io. Te l'avevo detto che finiva male. Non te l'avevo detto forse? Epperò. Epperò. Uno dice: è tutto fermo. Stabile. Stagnante. Mi sembra di soffocare. Poi guardi dalla finestra e a meno di un paio di chilometri da te vedi avanzare certi cirri e cumulonembi che ti dicono con assoluta certezza anche senza ricorrere alla consultazione dei tarocchi che tra meno di mezz'ora quaggiù si scatenerà l'inferno. Dunque la stagnazione è solo distorsione ottica del pensiero. Sotto la superficie delle cose tutto scorre come il fiume dei filosofi, malgrado la paresi della materia grigia che ospiti fra le orecchie. Sei tu magari, che vorresti fermarlo perché si allinei alla tertaggine della tua melma corticale. Ma lui se ne frega, per fortuna, e da qui a un momento verrà a rimescolarti le zolle di terra del giardino indipendentemente dal fatto che ti rassegni o meno ad accettare l'andamento torbido della corrente. Per cui: mai perdere la Fede. Mai. Perché dicono che lassù qualcuno ci ama. E secondo diverse voci di corridoio piuttosto attendibili, pare addirittura qualcuno anche quaggiù. Se non è una buona ragione questa, allora non ne ho mai sentita una in vita mia. |
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