Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

Messaggi del 06/10/2009

Cose che mi sono successe in Provenza. Otto

Post n°573 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da middlemarch_g
 

A stretto rigore avrebbe potuto succedermi dovunque. Voglio dire: quando leggi un libro, non è molto significativo il distretto geografico in cui ti trovi. E ciò nonostante, vale il principio dell’assimilazione estetica tra un libro che leggi e il luogo in cui sei, oltre all’osservazione elementare che non bisogna essere Bateson per sapere che la mente è un fenomeno esteso infinitamente più ampio della porzione occupata dal cervello di un individuo, per cui quando leggi un libro ad essere coinvolta non è solo la tua corteccia visiva che fuma neuroni. La mente è il tuo cervello che decodifica i segni, insieme all’aria, alla luce, agli odori che ti circondano, alla lingua che senti parlare intorno a te, alla vibrazioni, all’energia di chi ti siede a fianco. E a fine lettura l’esperienza di quel libro sarà tutte queste cose insieme. Per cui mi sento di qualificare anche questa cosa sotto l’etichetta Cose che mi sono successe in Provenza. Un po’ perché filosoficamente l’ho detto a modino, e un po’ perché provate a darmi torto, se gliela fate. Ma non ve lo consiglio.

La questione è che non parlo mai di libri, né di film, o comunque solo in via del tutto eccezionale. Ed è appunto questo il caso. Un caso in via del tutto eccezionale. Perché ho molto riso. Poi mi sono fatta acchiappare dalla storia – è un noir – e alla fine m’è rimasto un tale groppo in gola che non sapevo se piangere o prendere a schiaffi qualcuno. Chiunque, purché mi facesse passare il magone. Non sono molti gli autori che mi fanno questo affetto, specie se si tratta di nomi per me completamente sconosciuti.

Vi ho stuzzicato qualche curiosità, spero. Allora vado: L’ultimo vero bacio, di James Crumley.

Vi metto di seguito la poesia da cui Crumley ha tratto il titolo del libro, che quella da sola vale il prezzo del biglietto.

Magari vieni qui, domenica, così per toglierti lo sfizio.
Metti che la tua vita sia andata a gambe all'aria.
Che l'ultimo vero bacio sia roba di anni e anni fa.
T'addentri per le strade
Tracciate da dementi, passi davanti ad alberghi
Chiusi chissà da quanto, a bar che invece
Ce l'hanno fatta, ai turpi tentativi della gente del posto
Di dare all'esistenza un colpo d'acceleratore.
Di ben tenuto ci son solo le chiese. Settant'anni
Ha compiuto quest'anno la galera.L'unico prigioniero
E' sempre dentro, e non sa più cos'ha fatto...

(
Richard Hugo, Sfumature di grigio a Philipsburg)
 

Puttana se è bello.

crumley

 

 
 
 

Estetica del trapasso suino

Post n°572 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da middlemarch_g
 

L’altro giorno leggevo che anche per quest’anno sono stati assegnati gli Ig Nobel, i premi destinati alle ricerche scientifiche con il maggior tasso di spudorato surrealismo e sganciamento metafisico dalla realtà. Cioè, da come la vedo io, quasi tutte, ché sapete bene come non sia davvero un’estimatrice delle finalità delle logiche di laboratorio. Il surrealismo in linea di massima è una qualità che so apprezzare. Lo preferisco applicato ad ambiti esistenziali diversi da quelli scientifici, ma insomma, diciamo che è quel genere di cosa verso la quale tendo a manifestare tutta la mia indulgenza.

Per la sezione veterinaria ha vinto una ricercatrice che ha dimostrato che le mucche che ricevono un nome – e che quindi vengono trattate con un quantum minimo di affetto dagli umani che si occupano di loro, piuttosto che come mere fattrici stabulari – producono più latte delle altre. La cosa mi ha messo allegria, non foss’altro perché dimostra che l’amore, in ogni possibile declinazione, finisce sempre per avere delle ricadute imprevedibili e positive lì dove meno te lo aspetti.

La cosa che mi ha incuriosito però è stata la dichiarazione della vincitrice, che si chiama Catherine Douglas ed è scozzese. Dice che intende proseguire i suoi studi applicando i medesimi esperimenti anche sui maiali, per vedere se questo clima anarco-fricchettone eleva il tasso di amore cosmico anche dalle parti dei porcili.

Attendo con impazienza i risultati, perché sono molto curiosa di sapere una cosa: data la finalità di questo studio - che era dimostrare come da un accrescimento del livello di armonia ecosistemica ci sia da aspettarsi un vantaggio per tutti - e dato che lo scopo per cui vengono allevate le mucche da latte è molto diverso da quella per cui vengono allevati i maiali, l’armonia ecosistemica suina in cosa dovrebbe concretizzarsi? Nel fatto che al momento dell’Ultimo Viaggio, invece di farsi stordire e sgozzare opponendo resistenza, si suicideranno da soli facendo seppuku con una katana e componendo un haiku come Mishima?

Per inciso, ve lo confesso. Mangio carne e pesce da sempre per tutta una serie di ragioni che non sto a spiegarvi. Cerco di assumerne il meno possibile, compatibilmente con il fatto che mi piacciono. Però non c’è una volta che non mi senta una merda. E non c’è giorno in cui non mi riprometta di smettere. Cosa che, prima o poi, spero proprio di riuscire a fare.

 
 
 

Great expectations

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Samuel Beckett

 

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