Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

Messaggi del 13/01/2012

Antropologia comparativa del turn over

Post n°750 pubblicato il 13 Gennaio 2012 da middlemarch_g
 

Sto leggendo un libro. Bello, per inciso. Se vi interessa è La trama del matrimonio di Eugenides, che sarebbe poi quello del Giardino delle Vergini Suicide. Ma non importa.

E' che comincia con una lunga, lunghissima descrizione della giornata in cui si svolge la cerimonia di laurea della classe 1982 alla Brown Unversity, Providence, RI. Teniamo conto che gli americani mediamente si laureano un po' prima di noi, diciamo intorno ai 23 anni. In effetti ormai anche in Italia le lauree triennali finiscono a quell'età là, solo che siccome qua le triennali sono sempre state considerate una somma presa per il culo, e nessuno si sogna di considerarti davvero laureato se prima non hai frequentato anche la magistrale totalizzando almeno cinque anni di studio complessivi, non si può fare un vero allineamento. Insomma loro si sentono già laureati a un'età in cui qui a malapena ti consideri in mezzo al guado. La presa per i fondelli poi è mutuamente interscambiabile con le opportunità offerte dal mercato del lavoro, nel senso che qua perfino una laurea magistrale è considerata carta da culo, per cui figurati una triennale. Mentre negli Stati Uniti, magari mi sbaglio, ma credo proprio che una dignitosa triennale, specie se conseguita in un'università come la Brown che fa parte dell'Ivy League, abbia un suo dannato perché.

Per farla breve. A un certo punto il padre di una delle laureande, rivolgendosi a lei e ai suoi compagni, esclama orgoglioso: eccola qui la nuova classe dirigente d'America pronta a prendere le redini!

Capito? La nuova classe dirigente pronta a prendere le redini. Ventitreenni con la triennale. Non so se, come me, anche voi provate il brivido che vi innalza sugli squarci dell'abisso culturale. Riuscite a immaginarvelo un padre italiano che dice una cosa simile a una figlia italiana con la triennale? E' vero che per come li vedo da qui - e l'università è un punto di osservazione di un certo rilievo - il medio ventitreenne è uno a cui non darei le redini manco di mio nonno in carriola. Ma è vero anche che, se per caso esistesse davvero qualcuno in grado di prenderle - e statisticamente deve esserci di sicuro - prima di garantirgli una chance in questo paese, a 23 anni, gli toccherebbe di viverne almeno il doppio. E sottolineo almeno.

Per concludere: gli Stati Uniti non sono certo un paese che invidio da nessun punto di vista. E affidare le redini di una nazione a dei ventitreenni con la triennale è senz'altro un'operazione ad alto margine di rischio. Tuttavia un paese davvero grande, davvero fiducioso, davvero moderno e capace di progettare il futuro, dovrebbe sapersi fare carico di un rischio di questo genere, ed eventualmente tamponarne le inevitabili ricadute negative senza per questo smettere di investire in utopia.

Dev'essere per questo che il paese in oggetto non è l'Italia.

 
 
 

Nessuna pietà per Ulzana

Post n°749 pubblicato il 13 Gennaio 2012 da middlemarch_g
 

Chissà Papa a 'sto punto che grandissimo rodimento di culo.

 

 
 
 

Great expectations

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Samuel Beckett

 

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