Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

Messaggi di Settembre 2012

Non voglio vivere così

Post n°808 pubblicato il 26 Settembre 2012 da middlemarch_g
 

Infatti non lo faccio più.

Ed è bello avere rinunciato ad ogni buon motivo per odiare.

 

 
 
 

Cose successe in Costa Azzurra (2)

Post n°807 pubblicato il 25 Settembre 2012 da middlemarch_g
 

 

 

 

 

 

 


Datemi una sdraio, una temperatura che non scenda mai  sotto i 24 gradi, e una settimana di tempo libero, e io posso fare questo e altro.

Tutti belli, tra l'altro. Scerbanenco era lì che mi inseguiva da 10 anni come un corteggiatore molesto, e non mi decidevo mai a dargli spago. Facevo male, malissimo. E' un fenomeno. Come leggere Chandler alla cassoela. Pare un ossimoro, e invece si può. Tra l'altro mai e poi mai avrei detto che negli anni '60, in piena italietta bummarola, si potesse parlare di sesso così. Non lo spacciavano mica abusivamente come la droga, Scerbanenco. Si comprava in libreria. E non era manco Miller con l'alibi dell'internazionalità. La cosa più bella di tutte è la piccola autobiografia in fondo al libro. Ti fa una tenerezza inaudita. Quel genere di scrittore proletario che viene su dal buco della miseria più nera e della denutrizione postbellica,  coi calli alle mani e la rabbia dei poveri, e che comincia impugnando la penna come una zappa, sembra davvero inverosimile in epoca di editoria digitale. Eppure c'era. Ed era del tipo migliore.

Greer addirittura struggente. Lansdale emozionante anche se qui non ci sono Hap e Leonard. E Foschini e Mensurati, che dire? Lì non è questione di bellezza, non è un libro che leggi per lo stile. Lo leggi per sapere. E poi per te il calcio, semplicemente, smette di esistere.

 
 
 

Cose successe in Costa Azzurra (1)

Post n°806 pubblicato il 24 Settembre 2012 da middlemarch_g
 

Tre anni fa ho visitato la Provenza. Per essere precisi non solo quella, perché in effetti tirammo dritto fino a mangiucchiare anche un pezzetto di Languedoc-Roussillon arrivando fino a Montpellier, e da allora ad oggi non sono mai riuscita a dimenticare le gambe delle ragazze che vidi passeggiare per i viali di Aix, perché erano eccezionali. Mi impressionarono talmente che ci scrissi un post.

Tornando in Francia mi sono detta: vabbè. Figuriamoci. Sarà stato un caso. Poteva capitare ovunque. Una concentrazione di belle fighiere incidentalmente dotate di visi rinascimentali e gambe fotoniche. Sono sicura che si è trattato di una contingenza del tutto eccezionale.

Per cui stavolta le ho guardate bene le giovinette, a Cannes. E posso confermare che anche la Costa Azzurra pullula, che Dio le abbia in gloria. Perché bella è bella, di questo non si discute. Ma santoddio è spaventoso quanto ti fa sentire fuori posto.

Stento a credere che la Proloco di pertinenza rifiuti di farsi carico del problema.

 

 
 
 

Quanta strada nei miei sandali

Post n°805 pubblicato il 12 Settembre 2012 da middlemarch_g
 

Ogni famiglia ha le sue ritualità. Nella mia ad esempio, il marketing turistico compete a me. Faccio tutto io: scelta della destinazione finale, prenotazione mezzi di traporto, eventuali stopover, itinerario in loco, e quant'altro consenta a mio marito di disinteressarsi integralmente della faccenda fino a 48 ore prima della partenza, e poi chiedermi col più serafico dei suoi sorrisi: allora, amore: quest'anno dove si va?

Non me ne lamento. Non se ne lamenta neppure lui. E' uno sporco lavoro che faccio bene, quando ho tempo, e che lui farebbe a cazzo, oltre al fatto che di tempo non ne ha. Per cui, giocoforza, è proprio uno di quei casi in quei ci incastriamo alla perfezione.

Però quest'anno è andata diversamente. Perché a me il tempo è mancato. Dovevamo partire domenica prossima, e fino a ieri non avevamo ancora nemmeno individuato il continente. Manco un'opzione approssimativa del tropico prescelto. Zero carbonella. Non solo. I miei impegni pressanti insistono fino al prossimo venerdì, il che rende ancora più rischiosa la faccenda, perché va bene che è settembre, va bene la crisi, ma insomma qualche rischio di full booking a questo punto c'è.

E insomma, dalla metà della settimana scorsa abbiamo cominciato a considerare l'opzione trucidona come l'unica percorribile a questo stadio della faccenda. Perché se il rischio che corri a prenotare un albergo tre giorni prima è che poi non trovi il volo per le stesse date, e se il rischio che corri a prenotare un aereo è esattamente l'opposto, in effetti non c'è che una soluzione: l'acquisto del pacchetto.

Siamo arrivati a questa conclusione con la stessa gaiezza di due cani bastonati. Perché uno non vuole essere razzista. Ma sa già in partenza che se c'è una circostanza che solleticherà oscenamente la parte peggiore di lui, è esattamente questa. Quella serie di dinamiche relazionali che comincia con un volo charter e finisce in un villaggio vacanze. Hai voglia a dire che basta sottrarsi ad ogni occasione di socialità. Una cosa così ci ammazza, e lo sappiamo in anticipo.

L'altroieri sera ci siamo messi a sfogliare cataloghi con un'attititudine repulsiva e un'espressione penitenziale che sembravamo due monaci cistercensi in quaresima, inginocchiati in penitenza sulle coccette delle noci. Le foto erano anche belle. Ibiza. Formentera. Mykonos. Diociscampi Marsa Alam. Ma quando ho letto che la formula All Inclusive prevede anche, oltre i 3 pasti al giorno, due spuntini a buffet dalle 11.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 16.30 ho pensato: non ce la posso fare. Ma le stanze le fate direttamente con affaccio cucina per risicare secondi preziosi anche sugli spostamenti? I camerieri cominciano a gettarti cibo nelle fauci mentre tu fai la parte dell'otaria già attraversando i corridoi che ti portano in sala? Cioè: quanto tempo ti resta per andare al mare, se prevedi di intripparmi ininterrottamente per il 75% delle ore di luce della giornata? E gli animatori che vedo qui ritratti nello splendore delle loro tartarughe addominali, che li prendete a fare? Per aiutarti a mandar giù la pajata con esercizi respiratori appositi? Perché da come la vedo io, tempo per le attività non è che ne resti molto. In compenso il cuoco italiano c'è, ci mancherebbe. Il cuoco italiano è qualcosa senza cui non si può nemmeno pensare di partire. Dovesse prenderti all'improvviso una diverticolite da carenza di linguine, macchescherzi? Occorre essere pronti a tutte le occorrenze.

Dice: quanto la fai lunga. E tu non mangiare. Mica ti infilano il cibo giù con l'imbuto. Non c'è dubbio. Ma è evidente che quello che alcuni considerano degno di appettibilità vacanziera, per me è una roba insensata. E ne deduco perciò che tutto quello che conta, sarà invece tragicamente assente.

Siamo rimasti mesti e cupi per tutta la serata. Non ci ha sollevato seriamente nemmeno la visione di Sideways, che di norma rivediamo sempre con lo stesso delizioso piacere della prima volta.

E alla fine mio marito ha avuto un'idea geniale. Ha detto: ma la Costa Azzurra sarà tanto lontana da qui? Magari ci troviamo un alberghetto senza pretese, e, chenesò, andiamo a Cannes. Così il volo non ci serve e dobbiamo rimediare solo un tetto sulla testa. Detto fatto abbiamo aperto booking.com, fatto qualche giro, controllato le distanze - che sono risibili -  individuato il posto giusto e via. Andiamo a prendere il solo sulla Croisette per una cifra che all'Elba non ti danno manco una rimessa per gli attrezzi male in arnese!

Poi oggi - già molto soddisfatta di mio - me ne vado sul blog della Poison e leggo questa cosa qui. E lì ho la conferma di aver fatto la scelta più saggia. Perché lei è una donna di mondo. Può farcela e uscirne vincitrice. Ma io non avrei potuto mai.  Sono assolutamente sicura.

 

 
 
 

Come dare un senso alla propria giornata

Post n°804 pubblicato il 12 Settembre 2012 da middlemarch_g
 

E se dio, chiunque esso sia, è collante ovvero amore, allora l’universo non può sottrarsi al sentimento.

No. Non può. E basta.

 
 
 

Great expectations

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Samuel Beckett

 

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