Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

Messaggi di Ottobre 2008

Wikipedia una mazza

Post n°324 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da middlemarch_g

A proposito. Nel fuoco infernale delle polemiche un altro po' mi perdevo l'appunto di Lupo Pezzato sul potere taumaturgico di wikipedia. Oh ma guarda che siete noiosi con questa storia delle eruzioni del Vesuvio, sapete? Ho capito che ha eruttato ancora dopo il 79, per eccesso di modestia l'ho passata a aldo_caposaldo, ma adesso ti ci metti pure tu?

Me lo immaginavo che qualcosina avesse fatto dai tempi di Vespasiano e Tito, ma io parlavo di cose epiche, spettacolari, fuochi d'artificio, più tutti quei parafernalia che sono in definitiva i soli che garantiscono ai miei occhi l'accesso di un evento nelle fila dell'eternità: un'abbondante produzione letteraria e poetica che lo nobiliti. Cosa che in questo caso, manca.

Non c'è dubbio che qualcosina il Vesuvio avrà sputazzato anche dopo aver seppellito  Plinio, ma insomma nel '44 sono morte 26 persone in tutto, una miseria! Me la chiami strage? Me lo chiami grandioso eccidio di massa? Me lo chiami disastroso apologo delle crudeli leggi della natura contro cui nulla può la fragilità umana?

Mi fa pensare alla fenomenale arringa difensiva di Flavio Bucci che interpreta Erode Antipa nel film Secondo Ponzio Pilato con Nino Manfredi. Manfredi fa appunto la parte di Pilato, e Bucci gli dimostra, calcoli alla mano, l'assoluta improprietà linguistica della definizione di strage degli innocenti.

E, incredibile a dirsi, su Youtube c'è anche questo. Forse dipende anche dal fatto che io, piuttosto che ammettere di avere torto, cavo agevolmente il sangue dalle rape. Figuriamoci se non rimedio lo spezzone di un film italiano degli anni '80 che avrà incassato 30 milioni di lire in tutto:

 
 
 

Le parole per dirlo

Post n°323 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da middlemarch_g

Ci hai messo tanto. Dove sei stato? A farti fare un pompino? Bel lavoro il tuo. E' impossibile fare male un pompino.

E qui ti sbagli. Un sacco di donne lo fa malissimo. Non hanno nessun senso del ritmo. Nessun senso del cazzo.

Ho pensato: questa è proprio un'espressione efficace. Scommetto che piacerà particolarmente a Senza.Filtro che ha sempre avuto un'attitudine filologica nei confronti del linguaggio del sesso. Rende davvero l'idea, no? Avere il senso del cazzo. O non averlo.

Parlo solo per speculazioni, ovviamente. Ma secondo me fare sesso con una donna che ha il senso del cazzo, oppure non ce l'ha, fa proprio una bella differenza.

 
 
 

E con questa fanno 3

Post n°322 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da middlemarch_g

Ogni tanto si finisce in homepage. Fa parte del gioco.

Che in queste circostanze ci si imbatta in gente molto ma molto diversa dal Circolo a cui sono abituata, è una cosa che bisogna mettere in conto. Del resto se si ha paura di queste precitose picchiate verso il basso, piuttosto che mettersi a fare la principessina sul pisello, è meglio darsi al macramè. L'esposizione pubblica, sia pure in un microcosmo come questo, ha le sue regole. E valgono per tutti. Si parva licet.

Ma non devo fare uno sforzo soverchiante per farmeli scivolare addosso un po' tutti. Il tipo che sembra essere d'accordo con te ma in realtà ci tiene a solo a farti fare una figura di merda dall'alto della sua competenza del tedesco e della tua speculare ingnoranza. Quell'altro che equivoca non tanto perchè ti dà del tedesco - chè non è un'offesa sebbene in bocca a lui  ne abbia un po' l'aria - quanto perchè ti scambia per un uomo. Il tipo che ti dà della razzista anti-italiana malgrado abbia  scritto chiaramente che il nostro inno in qualche modo io lo amo, così come penso che gli italiani abbiano alcune spiccate caratteristiche di fondo, cosa che non mi impedisce certo di vederne i difetti, così come di continuare a sperare utopisticamente in una possibile sebbene sempre più improbabile redenzione.

E poi affrontare una polemica si rivelerebbe del tutto inutile per un'altra fondamentale questione di cui ormai ho preso atto da parecchio. L'insultante o il feroce polemista non torna mai sui sui passi. Transita casualmente sul tuo blog, elabora qualche perla di saggezza che suppone ti lasci tramortita e vergognosa sul divano, e poi svanisce nell'ombra dopo aver disegnato una 'zeta' sul muro. Cosa di cui tutto sommato, mi rallegro parecchio. Che svanisca nell'ombra, dico. Non certo della zeta sul muro, che poi sempre a me mi tocca pulire, porca paletta.

Una cosa sola però proprio non posso lasciarla passare, non per l'insulto in se', chè me ne sbatto a livello mesopotamico, ma per il dolore che temo di causare al caro Orbilius Plagosus, il quale mi scambia per leghista. Lì per lì pensavo che insultasse anche lui. Allora sono andata a guardare il profilo. Non insultava affatto! Crede davvero che sia leghista, come del resto dichiara di essere lui!. In un istante ho capito a cosa si debba l'orribile equivoco. Deve aver letto, oltre al post, la scheda del mio profilo, ma è chiaro che a parte quello ignora tutto di me! E' stata la mia residenza a trarlo in un orribile inganno!

Ordunque amico carissimo. Vi prego di sedere comodamente in poltrona tenendo a portata di mano un cordiale. Cercherò di dirvelo il più delicatamente possibile. Ebbene, vedete...Dio mi manca il cuore! Voi non sapete quali pensieri si agitino nel mio cuore in quest'istante! Il destino ha voluto che debba essere proprio a dirvi...si...a confessarvi: che sono romana al 75%, e per il resto napoletana!

So di avervi deluso. E una parte di me non se lo perdonerà mai. Ma la vita è così: una nera sentina di miserie. Siate forte. Fatevene una ragione. Il tempo saprà essere misericordioso.

 
 
 

Fatela smettere, vi prego

Post n°321 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da middlemarch_g

Bella, è bella, non si discute.

Brava? Mah, insomma, non è Anna Magnani, ma perfino lei con gli anni è riuscita a migliorare. Sarebbe anche passabile se non si ostinasse ad attraversare il set come se avesse un palo ficcato su tra il primo e il settimo chackra a inibirle la piena libertà di movimenti sopra la soglia della quinta dorsale.

Il cinema italiano offre di peggio, comunque. Su questo non c'è dubbio. Ma allora perchè nelle interviste si ostina a belluccizzare in quel modo? Ha delle modalità comunicative talmente spontanee che ti chiedi se si è costruita artigianalmente con l'ingegnere di fiducia, o se l'hanno fotoscioppata in vivo dentro il Large Hedron Collider del Cern.

Chissà se si rende conto che ormai non è più una donna, e nemmeno un'attrice. E' diventata un fumetto, un'iconcina poco al di sopra dello spessore letterario di un emoticon, la caricatura di una femmina di Crepax, con tutti quei capelli sempre uguali da madonnina di provincia e la voce sospirosa da navigatore satellitare.

C'è qualcuno che ha tirato su un video fenomenale. Se volete far divertire i vostri bambini non avete che da seguire le istruzioni. Giuro che con colla,  forbici e un po' di pazienza viene fuori u-gua-le.

 
 
 

Ognuno ha quello che si merita

Post n°320 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da middlemarch_g
 
Foto di middlemarch_g

Oggi alla radio, vai a sapere perchè, è passato l'inno nazionale.

Diciamoci la verità: non esiste composizione musicale al mondo più adatta di questa a rappresentare la weltanshaung dell'italianità, con la sua impareggiabile commistione di retorica e fuochi d'artifico, superficialità estetica e patetici eroismi, spavalderia di fronte al plotone d'esecuzione e piccole reiterate vigliaccherie da beghe di condominio.

Per cominciare. Come fai a non amare un inno che inizia facendo: pa-zum-pa-zum-pa-ra-pa-pa-pa-pa-zum-pa-ppa-pa? E' una cosa che ti mette allegria, non si discute. Non c'è una volta che a me non faccia  venire in mente Totò col pantalone a zompafosso, la bombetta in testa e la grancassa montata sulla schiena che urla casigliani!

Poi c'è quel testo freschissimo e antiretorico, semplice e schietto come l'acqua di fonte, che nell'unica strofa che tutti conoscono - e saranno a malapena 40 parole - riesce a mettere in mezzo l'Italia e la famiglia, l'orgoglio nazionale e la storia romana coi Cartaginesi e gli elefanti, i gloriosi trascorsi militari, l'etica patriottarda, la gloria degli eroi, i fasti imperiali, e Iddio creatore. Manca la mamma, è vero, però insomma bisogna avere pazienza. Qualcosa va anche allusivamente sottintesa, altrimenti il testo si appesantisce e il fulgore allegorico si appanna.

E la prima strofa è niente rispetto al resto! Un assaggino appena di quello che segue  e che con qualche lungimiranza non cantiamo mai. C'è la speme di fonderci insieme, c'è il giunco che piega le spade vendute, c'è l'aquila d'Austria con le penne perdute, c'è il sangue polacco bevuto dal cosacco! Per efficacia lirica e ambizioni rimaiole, se non fosse l'inno d'Italia, sembrerebbe un incrocio tra la pubblicità della girella Motta e la colonna sonora del Gladiatore.

E per finire il ritornello imperiale, forse la parte che amo di più, quella che invita a compattare le schiere di fronte alle avversità. Ora vi chiedo: ma quanto bello è stringiamci a coorte? Quanto? A me corrono sempre i brividi lungo la schiena. Mi commuove. Mi mobilita. Mi schioda dalla poltrona. E mi catapulta come un sol uomo verso il climax finale: siam pronti alla morte, l’Italia chiamò!

Magari può sembrare che scherzi. Ma non scherzo per niente. A me il nostro inno piace. Per la stessa ragione per la quale amo un sacco di cose discutibili. Perchè è improponibile, e perciò visionario. Perchè è assurdo. Perchè ha qualcuno  dei nostri pregi e il doppio dei nostri difetti. Perchè, al limite, scende parecchio al di sotto della soglia del ridicolo. Solo che ad essere orgogliosi della Marsigliese sono buoni tutti. E' per essere orgogliosi di Fratelli d'Italia che ci vuole davvero fegato. E a me piace pensare di essere una donna coraggiosa.

 
 
 

Great expectations

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Samuel Beckett

 

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