Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

Messaggi di Ottobre 2009

Pastori aggressivi

Post n°581 pubblicato il 26 Ottobre 2009 da middlemarch_g

L’altra sera ho visto Dario Fo e Franca Rame ospiti da Fazio. Hanno scritto un libro su Sant’Ambrogio perché a sentire loro è un santo meno celebre di quanto meriterebbe, un uomo straordinario e un noto fustigatore di costumi di quelli come oramai non se ne fanno più. Premetto subito che ho sentito solo una piccola parte dell’intervista. Per cui non so, magari più tardi hanno rettificato.

Però. C’è che sulla base di quelle due o tre cosette che so io di Sant’Ambrogio, tutto avrei potuto pensare tranne che definirlo uomo straordinario. Fustigatore di costumi, senz’altro. Ma i fustigatori di costumi non sono mai stati una categoria professionale per cui ho avuto grande simpatia, per cui la certezza che non si facciano più individui di questa tempra per me è solo motivo di grande conforto. Se pensate che gli anni della sua massima influenza politica presso la famiglia imperiale sono quelli che coincidono con la dichiarazione del cristianesimo religione di stato e conseguente messa al bando di qualsiasi altro credo, mi pare che ce ne sia d’avanzo per intuire la portata della rogna causata da quest’uomo.

E a parte questo, che comunque non mi pare poco, mi erano rimaste impresse un paio di cosette relative alla sua biografia che non me l’avevano reso molto simpatico. La prima era lo spolverone sollevato per i moti di Tessalonica a seguito dei quali Teodosio pensò fosse opportuno massacrare qualche migliaio di innocenti manu militari. Ah, be’, va detto: in quell’occasione Ambrogio si incazzò. Si incazzò di brutto. Prese una posizione di netta condanna. Accusò l’imperatore senza mezzi termini e se non mi sbaglio mi pare che arrivò addirittura a negargli la comunione. Il che è bello. Sottoscrivibile. Assolutamente degno. Non fosse per il dettaglio che quando qualche anno dopo in quella stessa città dei ragazzetti intraprendenti diedero fuoco alla sinagoga locale con qualche decina di ebrei dentro, il fulgore polemico di Ambrogio subì un’inversione di tendenza. D’improvviso ammazzare innocenti e dar fuoco a un edifico di culto non era più una cosa così riprovevole come era stata nella precedente occasione. E poi si sa. Che sarà mai. So’ ragazzi. E’ la tempesta ormonale. La joie de vivre. Non mi pare il caso di starla a fare tanto lunga. Difatti la cosa finì senza colpevoli. E sempre sia lodato il signore Gesù Cristo.

E poi fu protagonista di un’altra storia moralmente meno grave, ma così emblematica di quello che sarebbero stati i secoli futuri, così tristemente predittiva dei funesti scenari a venire, che ancora oggi se ci penso mi viene da piangere. Nella sede del senato, a Roma, c’era ancora un altare dedicato alla Vittoria che stava lì dall’epoca di Augusto. I tempi erano cambiati, d’accordo. Ormai la maggioranza dei cittadini dell’impero, senatori compresi, erano cristiani. Eppure quell’altare testimoniava del passato, del culto degli antenati, del valore della tradizione, di quello che aveva reso grande Roma. Insomma, non si capisce bene perché, a un certo punto su questo cosa Ambrogio andò in totale paranoia, e da Milano, missiva su missiva, cominciò a sfracassare le palle di tutte le autorità competenti di Roma sul fatto che un altare simile, dedicato a una divinità pagana in un luogo pubblico, era una cosa inammissibile.

Uno dei pochi senatori rimasti ancora pagani, si chiamava Aurelio Simmaco, cercò di calmarlo e pronunciò una pubblica difesa che si è conservata. All’incirca diceva così: siamo stati grandi perché abbiamo saputo convivere per otto secoli nella diversità. Popoli diversi, culti diversi, etnie diverse, lingue diverse, e un unico grande stato che ha dato la forma al mondo. Lasciamo quell’altare dov’è che non fa male a nessuno, e che sia il ricordo della matrice da cui tutti proveniamo.

E’ bello no? E condivisibile, mi pare. Eppure la sede del senato a Roma c’è ancora, accanto all’arco di Settimio Severo. E’ uno dei pochi edifici del foro romano rimasto in piedi. Andate a vederlo, se vi capita. Entrate dentro. Ce lo vedete voi l’altare della Vittoria? No, non ce lo vedete. Non ce lo vedete più perché l’hanno tolto dal IV secolo. Tutto per colpa del vescovo di Milano. Che a Simmaco rispose così: non congruunt igitur vestra nobiscum. Ed è difficile pensare alla sintesi di un'era che sia più efficace di questa.

 
 
 

Date retta a una bibliotecaria

Post n°580 pubblicato il 23 Ottobre 2009 da middlemarch_g

Ma voi la conoscete Sveltopedia?

Guardate che è una robetta imperdibile! Mi ha fatto passare una lunga mattinata al front office piegata in due dalle risate tra una consultazione bibliografica e l'altra.

Andate a farci un giro. Vi suggerisco qualche voce del dizionario perché assolutamente esilarante: emilio fede, arte contemporanea, regno unito, assunzione di Maria (fenomeno!), augusto minzolini, daniele capezzone, epistemolgia, pd, josè mourinho, culturismo.

I migliori fra voi, e ce ne sono parecchi, dovrebbero considerare seriamente di prendere parte al processo produttivo. Se spedite qualcosa, tenetemi informata.

Torno a studiare. Oggi mi tocca Lacan.

Dio, come si può essere autolesionisti alle volte.

 
 
 

Oscuri presagi

Post n°579 pubblicato il 21 Ottobre 2009 da middlemarch_g

Volevo fare un giro sul sito del PD, più che altro per sapere dov'è che dovrei andare domenica prossima qualora fossi colta dall'uzzolo di partecipare alle primarie. Vado tanto per fare. Fondamentalmente per rompere le palle. Non tanto per votare un candidato quanto per avere il piacere di scrivere sulla scheda una cosa tipo: oggi mi faccio vedere perché si sa che giochiamo a Risiko della democrazia, ma quando faremo sul serio, col cazzo che mi sogno di dare il mio voto a un partito che manda in parlamento la Binetti.

Mi connetto col sito del PD opportunamente recuperato da google. Il server se la prende comoda, traccheggia, esita, e dopo un'attesa non inferiore ai 45 secondi, con la laconica asciuttezza di Tiresia in campo bianco, e col nome del partito democratico ancora ben leggibile in alto, sulla barra della url, mi fa: service unavailable.

Pensare che certa gente per leggere il futuro ha bisogno dei fondi di caffè.

 
 
 

Orrori nominalistici

Post n°578 pubblicato il 18 Ottobre 2009 da middlemarch_g
 

Sto studiando psicologia dinamica. Avanzata. Ai tempi miei quando facevi due esami sullo stesso argomento si chiamavano, cheneso: Letteratura Italiana I. E Letteratura Italiana II. Avevamo ambizioni più contenute, evidentemente. Adesso invece, se ne dai due, il primo è Base, e il secondo diventa: Avanzato. Sulle implicazioni dell’avanzamento avrei le mie riserve e i miei commenti da fare. Ma lasciamo perdere, che sennò dite che sono sempre polemica.

Comunque mi è toccato andare a rileggermi Melanie Klein. Ora cerco di mantenere la calma, anche perché sarebbe stupido e superficiale da parte mia negare che la signora Klein ha avuto una serie di intuizioni davvero straordinarie sulla natura del mondo interiore dei bambini, intuizioni che prima di lei non erano passate per la testa di nessuno, nemmeno di Freud che, vi prego di credermi, era uno che gliel’ammollava come pochi. Prima della Klein si stentava perfino ad ammettere che i bambini avessero una vita interiore, per dire. Per cui insomma Melanie Klein ha i suoi meriti, e io non intendo metterli in discussione.

Pur tuttavia mi chiedo; come cazzo si fa a delineare il quadro dello sviluppo della struttura psichica dell’infanzia (parlo di struttture universali, non patologiche) e a suddividerlo in due fasi così chiamate: struttura schizo-paranoide e struttura depressiva?

Voglio dire: se hai mai perso un pomeriggio del tuo tempo ad osservare la gioia panica e assoluta con cui un bambino non affetto da gravi patologie si muove per il mondo, se l’hai guardato mentre esprime la totalità del suo essere in ciò che fa nel momento esatto in cui lo fa e nella più totale adesione al fluire ininterrotto della vita, se insomma hai davvero mai visto il potere di un bambino, e malgrado questo hai deciso di definire le fasi della sua evoluzione con i termini schizo-paranoide e depressivo, è assolutamente evidente che lì c’è qualcuno che ha bisogno di un terapeuta. E di sicuro non è il bambino.

 
 
 

Baccelloni delle Murgie

Post n°577 pubblicato il 18 Ottobre 2009 da middlemarch_g
 

Oh, dico, ma avete notato anche voi l’inquietante somiglianza tra Giampaolo Tarantini

tarantini 

 

e Mr. Smith di Matrix, porcaccio Giuda?

mr. smith


Perché se fate mente locale ai discorsetti che Mr. Smith teneva a Morpehus durante la sua detenzione - quelli sullo stile human beings are a disesase - la questione della sanità pugliese assume tutt’altre sfumature, direi.

Forse Tarantini non è umano. Magari è un programma senziente inviato sulla terra per dirigere un progetto pilota: distruggere l’umanità tramite impianto di protesi di merda che svaccheranno al momento opportuno riducendo la popolazione del pianeta in una massa di bavose creature striscianti. E a quel punto abbatterle diventerà di una facilità inaudita anche a colpi di scopettone.

L’unica cosa buona è che se davvero Tarantini e gli amichetti suoi provengono effettivamente dagli spazi interstellari, allora c’è speranza che anche il suo plotone di escort inserite a palazzo Grazioli per penetrare le mutande del premier con l’obiettivo di oliare meglio il meccanismo, siano effettivamente a loro volta creature siderali. Per cui diventa ragionevole sperare che gli abbiano attaccato almeno una malattia venerea. Che, nel disastro, sarebbe pur sempre una minima consolazione.

 
 
 

Great expectations

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Samuel Beckett

 

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