Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
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Messaggi di Luglio 2011
Io le cose sono sempre l'ultima a saperle. Ma è confermato che la Santachè sta con Sallusti? No perché ho sentito più di una volta questo rumor, e finchè ho potuto l'ho rimosso. Solo che c'è un limite anche al potenziale protettivo di un meccanismo di difesa, e non ci vuole Anna Freud per sottoscriverlo. Alla fine ti tocca guardare in faccia la realtà e accettarla in dignitoso silenzio. Contestualmente mi sono ritrovata a riflettere sul potere delle immagini. Guardi una foto così e capisci tutta la portata del disastro secondo quella declinazione che sta esattamente in mezzo tra la tragedia, il laido, la deriva vomitosa e il mesopotamico senso del ridicolo. Una cosa però va detta: finalmente un connubio tra governo e libera informazione che almeno a livello iconografico sappia essere all'altezza delle premesse. Che non si dica che hanno provato a nasconderci qualcosa, insomma.
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Da quando vivo in Veneto mi sono appassionata alla lettura dei giornali locali. Mi diverto molto più a leggere il Mattino di Padova che La Repubblica. Partendo dal presupposto che è comunque hyperfiction con una scarsissima connessione con la verità dei fatti, la versione locale almeno ha il privilegio di possedere quelle suggestioni da Piccolo Mondo Antico che mi piacciono tantissimo.
Oggi nelle utlime pagine compariva l’annuncio della morte di una donna di 43 anni per una malattia di quelle che da sempre si preferisce chiamare incurabile piuttosto che cancro, perché pare che usando due parole al posto di una, la malattia si intimorisca e si tenga lontano da chi scrive e da chi legge. Misteri della lingua. Comunque, il trafiletto centrale diceva: lavorava da anni all’Ipercoop al banco latticini. Proprio a causa del suo lavoro era molto conosciuta per il suo calore e per la sua affabilità.
Mi sono commossa. E quando me ne sono accorta ho cercato di capire perché. Ho pensato che c’è più di una ragione. In parte dipende dal fatto che crescere a Roma vuol dire avere un rapporto molto diverso con la cronaca locale. In primo luogo perché te la pubblicano sugli stessi giornali che sono anche a tiratura nazionale e non devi comprare una cosa a parte. E in secondo luogo perché anche quando sono in cronaca, quasi tutte le questioni di rilievo hanno un riflesso sulle vicende nazionali. In effetti a Roma non esiste una vera e propria percezione di località comparabile alla provincia. A Roma è più una cosa del tipo: se vivi qua, bene. Sei nel posto giusto. E se non vivi qua vuol dire che non conti un cazzo ed è un problema tuo. Poi incide anche il fatto che di riffa e di raffa siamo 4 milioni. Quante persone moriranno prematuramente a Roma di malattia ogni santo giorno? Dieci? Venti? Non puoi scrivere di tutti, evidentemente.
E invece sono le cose come queste che dovrebbero contare, anche se ce lo dimentichiamo per appassionarci alle vicende di tutta quella melma istituzionale e gerarchica che non sarebbe neanche degna della nostra pietà. Sono le persone come questa donna - si chiamava Caterina - che lavorano nei supermercati, fanno figli, pagano le tasse, gioiscono alle feste di matrimonio col vestito buono oppure si disperano alla morte di un parente dentro una camera ardente; le persone che tirano la carretta accendendo mutui trentennali per pagare una casa da 150 mila euro, che risparmiano sul parrucchiere per regalare il motorino ai figli, le persone che per fare festa al sabato si va tutti da McDonald perché te la cavi con 25 euro in quattro. Quelle che escono di casa ogni mattina che piova o tiri vento perché non ci sono alternative e non solo - perché il fatto in sé potrebbe essere un frutto senza meriti della pura necessità. Ma no, non è solo questo: si esce di casa che piova o tiri vento perché si deve, ma anche perché va bene così. Gente che lavora una vita al banco latticini. E che si fa rimpiangere per la sua affabilità. Il paese civile. E non lo dico per assolverlo. C’è pieno di stronzi anche lì, non mi sogno di rifilare a nessuno la variante postmoderna del buon selvaggio, che non mi pare il caso. Ma non ci sono solo stronzi. Ci sono gli uomini e le donne che piacevano a Borges: Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire. Chi è contento che sulla terra esista la musica. Chi scopre con piacere una etimologia. Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi. Il ceramista che intuisce un colore e una forma. Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace. Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto. Chi accarezza un animale addormentato. Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto. Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson. Chi preferisce che abbiano ragione gli altri. Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
Le persone che si ignorano e che stanno salvando il mondo, appunto. Che piacevano a Borges. E che piacciono anche a me. Fa’ buon viaggio, Caterina. Hai lasciato un solco più profondo tu al tuo banco latticini, di tutta una generazione di miserabili che avrebbe dovuto rappresentarti mentre non sarebbe stata degna nemmeno di lavarti i piedi la sera del giovedì santo. Nè in senso letterale, nè in quello figurato. |
Quando due sistemi, dei quali conosciamo gli stati sulla base della loro rispettiva rappresentazione, subiscono una interazione fisica temporanea dovuta a forze note che agiscono tra di loro, e quando, dopo un certo periodo di mutua interazione, i sistemi si separano nuovamente, non possiamo più descriverli come prima dell'interazione, cioè dotando ognuno di loro di una propria rappresentazione
Questo è Schrodinger - avete presente no? - il premio nobel per la fisica. Insomma quello del gatto. Se c'è una cosa che mi fa davvero impazzire nelle dinamiche quantistiche è che sembra si riferiscano alla scienza. E invece parlano d'amore. Per dire quanto sorprendentemente poetica e bella può essere la vita.
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Eletto per acclamazione. Una volta si faceva così anche con il papa. Certo erano altri tempi. Diversi secoli prima che la Curia romana diventasse una holding. Era una pratica ancora in uso alla fine del '500, e in effetti il privilegio formale l'ha abolito solo Giovanni Paolo II. Insomma se il Paraclito irrompeva in sede di conclave e tutto il cucuzzaro cardinalizio avvertiva l'esigenza di alzarsi e acclamare un unico uomo a una voce sola, quello bastava e avanzava per farne il prossimo papa. Come Angelino. Anche qui ci dev'essere di mezzo il Paraclito, senza contare che la calda nota di rosso garantita dalla Brambilla satura abbondantemente tutte le dovute suggestioni cardinalizie. E del resto allora come oggi si tratta sempre di gran belle personcine. Non stenti a credere che il Paraclito voglia essere della partita. Chi non farebbe lo stesso al posto suo? |
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