il silenzio è la cosa più straordinaria che esista in natura,lo si può interpretare in chiave filosofica e artistica ma alla fine è costituito semplicemente dall'assenza di rompicoglioni nelle vicinanze.è una condizione molto rara e dura quanto l'esistenza di una farfalla cavolaia,destinata a crepare al passaggio della prima utilitaria.mi è capitato di lavorare nella villa circondata da un parco di un ricco vero uno che aveva tutti i requisiti per appartenere alla categoria,comprese un paio d'inchieste giudiziarie a carico.intorno non si sentiva nulla,il mondo era stato colto da un mutismo improvviso e assoluto.niente televisioni accese,nè latrati di cani o grida di bambini. mi sentivo disorientato,speravo di udire un rumore di un trapano,un trattore,un corteo di metalmeccanici,un aereo in decollo,la carica di un reggimento di usseri.c'era nell'aria qualcosa d'inverosimile per uno come mè ,abituato a sentire lo sciaquone dei vicini attraverso il muro del soggiorno.mi accorsi che il ritmo della mia respirazione era cambiato, più lento,imuscoli erano rilassati in pace,in quell'angolo di mondo.cominciavo ad accettare l'idea che il creato potessere interrompere il suo immenso karaoke e lasciarmi in pace in quell'angolo di mondo.tornò il padrone di casae,con una voce che sembrava un colpo di mortaio,disse che per prima cosa dovevo riparare il gazebo.avrei voluto dirgli:"zitto imbecille,goditi il nulla"naturalmente non lo feci.il silenzio se ne era andato via e non l'ho mai più incontrato così perentorio.quello che i ricchi possono comprare davvero con i loro miliardi,a differenza nostra,è proprio il silenzio.
un calcio in bocca fà miracoli. di marco presta
il silenzio è la cosa più straordinaria che esista in natura,lo si può interpretare in chiave filosofica e artistica ma alla fine è costituito semplicemente dall'assenza di rompicoglioni nelle vicinanze.è una condizione molto rara e dura quanto l'esistenza di una farfalla cavolaia,destinata a crepare al passaggio della prima utilitaria.mi è capitato di lavorare nella villa circondata da un parco di un ricco vero uno che aveva tutti i requisiti per appartenere alla categoria,comprese un paio d'inchieste giudiziarie a carico.intorno non si sentiva nulla,il mondo era stato colto da un mutismo improvviso e assoluto.niente televisioni accese,nè latrati di cani o grida di bambini. mi sentivo disorientato,speravo di udire un rumore di un trapano,un trattore,un corteo di metalmeccanici,un aereo in decollo,la carica di un reggimento di usseri.c'era nell'aria qualcosa d'inverosimile per uno come mè ,abituato a sentire lo sciaquone dei vicini attraverso il muro del soggiorno.mi accorsi che il ritmo della mia respirazione era cambiato, più lento,imuscoli erano rilassati in pace,in quell'angolo di mondo.cominciavo ad accettare l'idea che il creato potessere interrompere il suo immenso karaoke e lasciarmi in pace in quell'angolo di mondo.tornò il padrone di casae,con una voce che sembrava un colpo di mortaio,disse che per prima cosa dovevo riparare il gazebo.avrei voluto dirgli:"zitto imbecille,goditi il nulla"naturalmente non lo feci.il silenzio se ne era andato via e non l'ho mai più incontrato così perentorio.quello che i ricchi possono comprare davvero con i loro miliardi,a differenza nostra,è proprio il silenzio.