Abbi cura di te

lettera da: penelope alla guerra- di oriana fallaci.


"io  aborro le lettere,giò. le considero le considero uno strumento di comunicazione per sordomuti.nè una lettera potrà mai bastare a diminuire la tua amarezza,a correggere l'idea che ti sei fatta dell'america conoscendo due tipi come mè e come dick, a spiegarti che l'america che non hai conosciuto è migliore:più banale e migliore,più noiosa e migliore, più ottusa e migliore; un america che crede nella lealtà,nella moralità,nella libertà: a un punto tale da lasciare indisturbati i tipi come mè ,come dick e come te; un america che può sopravvivere alla grande catastrofe nell'imminenza della quale noi, creature immeritevoli di sopravvivere,ci siamo incontrati e ci siamo fatti la guerra.te lo scrivo dopo avere saputo che hai chiuso la porta sù richard,sù noi. è notte,il rimorso mi sveglia,e inutilmente ripeto a mè stesso che non può bastare nemmeno una lettera,a spiegarti che non bisogna pensare alle porte che abbiamo chiuso dietro di noi o che ci hanno sbattuto sopra la faccia perchè tutte le volte che una porta si chiude noi ci troviamo dinanzi il dilemma definitivo, o mè o te,o la vita o la morte,e nella scelta dell'una o dell'altra si esaurisce la nostra interiore libertà. tu scegli ad esempio di vivere e ti incammini per la strada che credi più facile poiche a senso unico ed è priva di curve ma sai benissimo che per un guasto al motore o un improvviso malessere puoi rovesciarti in un fosso che aveva innocua apparenza. ciò che tu vuoi o vorresti che fosse non dipende da te: questa è la sola certezza che mi conforta quando lo sguardo mi cade sopra uno specchio e lo specchio mi restituisce un fantasma coi baffi, dalle rughe deluse ,l'orgoglio deluso,il vizio deluso.e non dar retta a chi ti dice che il destino ce lo fabbrichiamo noi o che la provvidenza ci protegge: non ti protegge nessuno dal momento in cui nasci e piangi perchè hai visto il sole. sei sola,sola, e quando sei ferita è inutile che tu aspetti doccorso poiche non v'è  genitore o amante o fratello che possa perdere tempo per te: essi si chinano più o meno a lungo sopra di te ,magari ti fasciano e ti danno da bere, ma poi riprendono irrimediabilmente la strada dove saranno a loro volta feriti. questa lettera ,dunque, può servire soltanto a una cosa: a darti un banale consiglio. e allora ascoltami , gio. la vera guerra non è quella che combatti quando due potenti imbecilli hanno deciso di buttare una bomba. la vera guerra e quella che combatti nell'amore e nell'odio non comandati ,soprattuttto quando ritorni.tu ritorni ,gio, col cervello ed il cuore sbranati da una ferita gravissima: :ma gli altri lo ignorano perchè nelle apparenze tu sei come prima. lasciali in questa illusione. non raccontare che sei cambiata ,non raccontare la guerra che ti ha fatto cambiare. la tribù dove vivi non sà cosa farsene dei martiri e degli eroi. essi vanno contro le regole, essi turbano la coscienza dei semplici, essi sono i pazzi in un mondo di savi. devi tacere o mentire senon vuoi spaventarli. e ricordati che queste parole le scrisse con rimpianto, con amore, l'unico uomo col quale avresti potuto non tacere e non mentire: bill".