Abbi cura di te

ritorno alle fonti. tiziano terzani.


Chi ama l'India lo sa: non si sa esattamente perchè la si ama. è sporca, è povera, è infetta; a volte ladra e bugiarda, spesso maleodorante, corrotta, impietosa, indifferente. eppure, una volta incontrata non se ne puo fare a meno. si soffre a starne lontani. ma così è l'amore: istintivo,inspiegabile, disinteressato.Innamorati, non si sente ragione; non si ha paura di nulla; si è disposti a tutto. innamorati, ci si sente inebriati di libertà; si ha l'impressione di poter abbracciare il mondo intero e ci pare che l'intero mondo ci abbracci. l' india a meno di odiarla al primo impatto, induce presto questa esaltazione: fa sentire ognuno parte del creato. in india non ci si sente mai soli, mai completamente separati dal resto. e quì sta il suo fascino.ogni vita, la mia e quella di un albero, è parte di un tutto dalle mille forme che è la vita.in india questo pensiero non ha più bisogno di essere pensato. è ormai nel comune sentire della gente. è nell'aria che si respira. il solo esserci induce una inconscia assonanza con quella ormai antica visione. senza difficolta si entra in sintonia con nuovi suoni, nuove dimensioni. in india si è diversi che altrove. si provano altre emozioni. in india si pensano altri pensieri.forse perche in india il tempo non è sentito come una linea retta, ma circolare, passato, presente e futuro non hanno qui il valore che hanno da noi; qui il progresso non è il fine delle azioni umane, visto che tutto si ripete e che l'avanzare è considerato una pura illusione.forse perchè qui la realtà percepita dai sensi non è generalmente presa per vera- non è la "realtà ultima"- l' india infonde, anche in chi non crede in tutto questo, uno stato d'animo di distacco che rende il paese così particolare e la sua realtà, a volte proprio orribile, in fondo accettabile. accettabile perchè così è la vita: è tutto il contrario di tutto, è stupenda e crudele. perchè la vita è anche la morte, e perchè non c'è piacere senza dolore, non c'è felicità senza sofferenza.in nessun altro posto al mondo la contrapposizione degli opposti- bellezza e mostruosità, ricchezza e povertà- è così drammatica, così sfacciata come in india. ma è stata proprio questa visione dell'inevitabile dualità dell'esistenza che spinse i rishi -"coloro che vedono"-a cercarne il significato recondito,che ancora oggi sembra agire come un catalizzatore spirituale in chi ci si avventura.