Darwin docet

...e vissero sempre felici e contenti.


Secondo un sondaggio del Corriere della Sera, tra giovani coppie sposate, ancora prima della passione, rispetto e tolleranza sono i requisiti fondamentali per fare in modo che una relazione funzioni. Guarda caso, è ciò che sostengono tutti gli esperti.Per tolleranza si intende la capacità di accettare-comprendere il partner nella sua interezza; in altre parole, nella capacità di non focalizzarsi sui difetti, ma invece rivalutarne i pregi che, con il tempo, possono venire oscurati o dimenticati.In effetti, il termometro della passione non resta stabile: una volta conclusa la fase dell'innamoramento, nel partner cominciano ad affiorare quelle differenze caratteriali, quei limiti che all'inizio non avevamo voluto vedere o comunque avevamo cercato di rimuovere...Parallelamente si finisce con il non tenere più di conto le qualità dell'altro: quelle insomma che ci hanno portato alla passione. Se in principio s'idealizza la figura del partner, nella fase successiva ci si scontra con una realtà diversa dove appunto, perchè le cose continuino a funzionare, occorrono l'accettazione reciproca e la tolleranza.Il problema della coppia è che quasi sempre la vita quotidiana si basa su una lotta di potere. Ci si arrocca sulle proprie posizioni e si cerca in ogni modo di piegare l'altra per convincerlo a pensare-fare-agire nel modo in cui l'avevamo idealizzato. bisogna invece fermarsi e riflettere con sincerità anche su quanto siamo cambiati noi; in altre parole, nessuno dei due è rimasto quello dei primi tempi. Qualche esempio? Magari lei lo accusa di trascurarla per una partita alla tv o un'uscita con gli amici senza pensare che anche lei ha le sue debolezze: dai film d'amore, alle chiaccherate di ore con le amiche; tutte cose che a lui possono dare fastidio come a lei urtano certi suoi comportamenti.Il secondo passo per imparare l'arte della tolleranza è riuscire a ri-comporre l'immagine del partner in positivo. Un eempio? Magari lui ci appare ed è effettivamente pigro, privo di iniziative; però è una persona su cui sappiamo di poter fare affidamento, un uomo fedele, che ama la sua famiglia. A questo punto domadatevi: davvero vorremmo che lui fosse più brillante, meno casalingo e, di conseguenza, più portato magari all'avventura? Certamente no.Ecco la controprova che potete fare quando vi dicete:"Ma dove è finito l'uomo di cui mi sono innamorata?". C'è ancora, è lì, con tutti i suoi pregi. Si tratta solo di bilanciarli con quelli che potremmo definire i suoi difettucci e arrivare a un compromesso. La tolleranza si basa proprio su questo. Mettendola in atto, non solo rivalutiamo il partner, ma riusciremo a coltivare unarelazione davvero eccellente.