Darwin docet

Ricordi


 
Giornata di sole, la prima dopo tanti giorni di pioggia e freddo qui ad Arezzo... Finito di lavorare alle 13.15 non mi andava di aspettare più di 20 minuti l'autobus che mi avrebbe riportato in deposito quindi mi sono fatto un bel pezzo a piedi, tanto il collega mi avrebbe caricato a qualsiasi altezza mi avesse trovato, anche fuori fermata (adoro la solidarietà tra colleghi ^__^).Mi ha "scosso" il vedere due bambini di circa 7/8 anni che avevano messo in uno spiazzo, dove una volta c'era un distributore di benzina, due sassi come pali e usavano una lattina schiacciata come pallone... mi ha scosso in senso positivo visti gli ultimi fatti di cronaca nera con protagonisti adolescenti (certo, 7/8 anni ancora è presto per parlare di violenze e stupri, ma no di bullismo)... comunque mi ha fatto rpensare alla mia "giovinezza"... Personalmente, essendo nato nel 1975, ho vissuto gli anni 80 da angolazioni anagrafiche diverse: li ho cominciati che ero mezzano (1980) e li ho conclusi che ero in prima superiore (1989), pertanto posso affermare di aver assorbito in toto quest’epoca.Il mio ricordo è di un’epoca lussureggiante e gioiosa che però nascondeva sotto lo zerbino la morte e i problemi della vita quotidiana di sempre, come non dimenticare le prime stragi del sabato sera e le morti quotidiane di overdose; l’allarme droga, come fenomeno di massa, inizia prorprio da lì. Essendo piccolo tutto ciò mi scalfiva di striscio, eravamo tutti presi, per questo anche molti adulti, dall’elettroshock mediatico e modaiolo trash di quel periodo...Ci sono tanti ricordi da elencare, e gli anni che sono passati sono molti…Mi ricordo le giornate a scuola con l’ora d’intervallo passata in cortile (naturalmente da primavera), lo zaino pesantissimo, le partite di pallone con gli amici, oppure quando svuotavi sul pavimento il bidone della Miralanza strapieno di giocattoli, e alla fine dovevi rimettere tutto a posto.Ma la cosa che veramente mi fa venire le lacrime agli occhi è il ricordo del Natale. Forse perchè si era bambini, o forse perchè l’atmosfera che si respirava allora era diversa, ma quelli erano i giorni più belli, dove in televisione ogni spot, ogni prodotto era appositamente addobbato o sceneggiato per scaldare i cuori delle persone, la mitica pubblicità della coca cola, con tante persone che formavano l’albero di natale e con le candele in mano cantavano:”VORREI CANTARE INSIEME A VOI IN MAGICA ARMONIA, AUGURI COCA COLA E POI….” mi vengono ancora i brividi a ripensarci.Penso che quasi tutti in famiglia abbiano avuto un componente, sia esso nonno o zio o nonna, che avrebbe fatto i salti mortali pur di di accontentare il suo piccolo tesoro, da parte mia era un nonno, che fingeva di conoscere Babbo Natale e con un simpatico inganno riusciva ad impossessarsi della preziosissima letterina, accuratamente compilata consultanto il magnifico catalogo della Gig, che puntaulmente poco prima dell’inizio delle feste appariva magicamente nelle caselle postali degli italiani, oppure allegato a topolino.Trascorrevi il tempo che ti divideva dal Natale ad immaginare (perchè noi degli anni 80 abbiamo saputo sviluppare la nostra fantasia) con che gioco avresti giocato per primo il giorno di Natale, e cominciavi a mattere giù una specie di piano di battaglia: primo costruisco la base spaziale del lego, poi mi sparo una gara di macchinine con la pista nuova fiammante, proseguo facendo combattere il nuovo Voltron con il vecchio robot, poi tocca ai tranformers.Arrivava finalmente la vigilia, aspettando la sera, perchè sarebbero a arrivati i parenti a festeggiare. Li vedevi entrare in casa con borse enormi, grossi pacchi e tu non vedevi l’ora che il tempo passasse per poter mettere le mani su quei regali.Si cenava e poi….. a letto a dormire, mentre i grandi giocavano a tombola o a carte.Ecco finalmente la mattina di Natale, e tu sveglio come un grillo alle 5 obblighi i tuoi genitori, costretti a svegliarsi perchè devi aprire i regali.Sei talmente agitato che ti tremano le mani e cominci a fare a pezzi tutta la carta da regalo. La maggior parte delle volte ciò che avevi scritto sulla letterina non lo trovavi sotto l’albero (ma d’altra parte le richieste di un bambino sono sempre esagerate), e si passava la giornata a giocare, con il papà che ti aiutava a montare il lego, mentre la mamma finiva di cucinare per il mezzogiorno, il pomeriggio con i cugini a fare il confronto di chi aveva il regalo più bello. Arrivata la sera però ti rimaneva un po’ di nostalgia, il giorno che avevi tanto atteso è già finito.Ma a parte la voglia di avere giocattoli nuovi, c’era qualcosa in più, non saprei spiegarvi cosa; il Natale era qualcosa di veramente speciale…. forse perchè era visto con gli occhi di un bambino. Mi piacerebbe molto oggigiorno riprovare quella sensazione anche solo per un attimo... Ma non riguarda solo il Natale (non so perchè ho detto proprio il Natale, è passato da più di un mese ormai). Riguarda tutto: l'innocenza, la mancanza di responsabilità, gli amici che MAI E POI MAI avresti pensato di perdere di vista da quanta affinità c'era, la BMX, bim bum bam.Gli anni dove oltre a passare le giornate in compagnia di migliaia di cartoni giapponesi e telefilm americani (cosa impensabile per la generazione successiva alla nostra) si riusciva anche a trovare il tempo per giocare a pallone con gli amici e a fare una giocata a “Galaga” nel bar sotto casa quando ancora non esistevano i videopoker.Gli anni 80:quelli delle tv private che trasmettevano davvero di tutto (altro che sky!), del commodore 64, dei fumetti di “Candy Candy”, delle figurine panini, dei 45 giri,di “superclassifica show” e di “Discoring”.Sono stati anni insuperabili, e chi afferma che non è successo niente o non era ancora nato ,oppure in quegli anni forse era in uno stato di ibernazione. La generazione degli anni 80 ha visto la nascita delle tv commerciali, é stata la prima a crescere con la tv a colori, la prima ad aver ascoltato un cd, ad aver usato un computer ad aver amato i cartoni giapponesi; ha inoltre assistito al crollo delle ideologie comuniste, alla conseguente caduta del muro di Berlino, alla tragedia di Cernobyl e alla scoperta dell’AIDS (cose quest’ultime terribili ma senza dubbio meritevoli di essere citate).Penso che ce ne sia abbastanza per rivalutare la nostra generazione e il decennio della nostra infanzia e adolescenza; siamo cresciuti con dei bellissimi ricordi, abbiamo vissuto eventi che seppure possono essere stati belli o terribili sono passati alla storia e hanno permesso a noi di dire, a volte anche con una punta di orgoglio: “io c’ero…”.Ecco chiudo i miei ricordi sul decennio 80 ricordando a chi non c’era che non abbiamo avuto internet, i cellulari, gli mp3, ma siamo riusciti lo stesso a fare grande una generazione e indimenticabile un’epoca dove tutto era più semplice, dove la tecnologia c’era e serviva per renderci la vita più bella e divertente non per essere invasiva e insostituibile come quella di oggi...E tornando verso il deposito, mantre aspettavo che da dietro il collega mi strombazzasse per invitarmi a salire, ho dato qualche calcio per un po' di metri ad un sasso, sognando di essere Paolo Rossi contro il Brasile nel 1982....