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Spagna, Brasile e i sicari dell'economia


Come abbiamo visto in passato i sicari dell’economia sono quotidianamente in azione in Europa ma non solo, avvoltoi e sciacalli che attendono pazientemente il cadavere del welfare, stato sociale europeo… (ASCA) – Roma, 27 lug – La Spagna deve procedere ”rapidamente” alla realizzazione dell’agenda delle riforme.E’ quanto indica il Fmi al termine della missione nel paese giudicando positivamente il recente pacchetto di misure di austerita’. Il Fmi tuttavia sollecita la Spagna a definire una chiara e ”credibile” strategia di medio e lungo termine per ridurre il deficit e per garantire la sostenibilita’ del debito pubblico. In questo contesto il Fondo Monetario Internazionale rileva che le autorita’ spagnole devono essere pronte, se necessario, a varare misure aggiuntive sui conti pubblici in particolare sul versante delle entrate, cosi’ come utilizzare tutti gli strumenti per la disciplina fiscale in particolare a livello locale.Il Fmi inoltre ribadisce l’urgenza per la Spagna di compire ulteriori progressi per accelerare la crescita dellacompetitivita’ e dell’occupazione. Al riguardo il Fmi valuta positivamente le misure sul mercato del lavorovarate recentemente e finalizzate a ridurre la dualita’ del mondo del lavoro e la rigidita’ salariale, aumentando la flessibilita’.Flessibilit e mercato, eliminando quel fastidioso welfare che non fa dormire il fallimento del neoliberismo all’amatriciana e i suoi sacerdoti.Le orde liberiste e neoliberiste stanno riuscendo nell’intento di addossare la colpa della crisi esclusivamente agli Stati e al debito pubblico, nascondendo il loro miserabile fallimentio.Qualcosa che preoccupa Washington. Quanto basta perché giungano critiche sulla gestione della spesa pubblica da parte e del governo della “presidenta” Dilma Rousseff. Quel che colpisce maggiormente, però, è che il dito degli analisti sia stato puntato non per evidenziare le carenze strutturali che caratterizzano ancora alcune aree del Paese, il problema della sicurezza, dell’istruzione, o per mettere in evidenza discutibili interventi di politica economica. La causa della frenata della crescita sarebbe da ricercare principalmente nella spesa per lo stato sociale. Numeri da capogiro quantificabili in un 40% del bilancio federale. Per alcuni davvero troppo. Non certo per Dilma, per nulla intenzionata a mandare in cantina il “modello Lula”, determinata a opporsi a un qualsiasi ritorno in chiave neoliberista della politica economica nazionale., La locomotiva del Sudamerica continua a crescere, anche se a un ritmo inferiore alle aspettative. E per il Fondo monetario internazionale è troppo spendere il 40% del bilancio per lo Stato sociale. La presidentessa Dilma Roussef, però, tira dritto: «Non faremo come la Spagna che aumenta le tasse, taglia stipendi e tredicesime, e il Paese va sempre peggio». E annuncia nuove abitazioni per i poveri. Leggi il resto: Linkiesta In Italia invece un’ amatriciana liberale mette insieme un manifesto per Cambiare la Politica, Fermare il Declino, Tornare a Crescere eliminando lo Stato canaglia.Condivido alcune cose ma non condivido gli estremismi la verit sta sempre nel mezzo e non dove soprattutto si fa fatica a riconoscere il fallimento di un determinato modello che ha caratterizzato gli ultimi trent’anni di vita economica mondiale.Nessun complotto sia ben chiaro sono una feroce ideologia che tenta di prevalere sull’altra. Se la classe media non prender coscienza di quello che in realt sta accadendo non avremo scampo, avvoltoi e sciacalli, ci sbraneranno e torneranno a dominare il mondo in attesa che il destino…torni ad essere… manifesto! In giornata altre riflessioni sull’argomento per osservare cosa in realt accade dietro le quinte dello spread.IN SERATA VERRA’ INVIATA… una nuova analisi dedicata ai sostenitori di Icebergfinanza o a coloro che vorranno liberamente contribuire al nostro viaggio dal titolo… ” Italia…l’ultima grande occasione! ”