mikacine

Interstellar


La fantascienza intellettuale deve tantissimo (se non tutto) a Kubrick che con la sua Odissea nello spazio ha riscritto le regole del rapporto uomo-universo. Da lui in poi non si è più parlato di semplice viaggio spaziale ma di percorso interiore.E' proprio da questo paradosso narrativo che nasce il nuovo progetto di Nolan,atteso kolossal sci-fi che prosegue il cammino iniziato l'anno scorso da Gravity. Il pianeta Terra sta morendo e con lui anche l'umanità stessa,non producendo più il necessario sostentamento. In gran segreto la NASA sta progettando di viaggiare attraverso wormhole per cercare nuovi mondi in altre galassie. Mondi vivibili su cui poter far sopravvivere la razza umana ormai prossima all'estinzione.Non siamo nel mondo narrativo dell'Uomo Pipistrello e nemmeno in quello (già più simile) di Inception,qui siamo in quell'universo di Nolan popolato di dubbi sulla sopravvivenza e certezze di un'umanità non meritevole. Il bene di tutti è messo da porti per scopi personali e la missione degli astronauti diventa più un fardello personale. I bellissimi effetti speciali ci fanno tornare alla realtà di una missione spaziale impossibile ed affascinante,proprio come l'amore che diventa il vero motore della loro sopravvivenza.